Quarantaseienni, da 24 anni assieme artisticamente, Salvatore – Salvo - Ficarra e Valentino Picone rappresentano una bella realtà nel mondo del comico che loro vivono sia a teatro, sia in televisione o al cinema. Siciliani, dotati di una buona capacità recitativa, riescono a fare ridere senza volgarità e, soprattutto tramite Ficarra, danno vita a dialoghi e personaggi che bene raccontano la Sicilia.
E’ vero, il grottesco è sempre presente come del resto l’esagerazione, ma attraverso questi mezzi divertono e riescono a fare pensare. Non siamo di fronte a messaggi innovativi o portati avanti in maniera originale, nemmeno a seriose denunce ma a spettacoli di intrattenimento dove non tutto si conclude in una gag. Registi, sceneggiatori nonché interpreti de Il 7 e l'8 (2007), La matassa (2009) – ambedue co - diretti dal livornese Giambattista Avellino – per poi spiccare il volo da soli con Anche se è amore non si vede (2011) e Andiamo a quel paese (2014), affrontano la quinta prova in maniera ancora più seria, avendo ottimi co -sceneggiatori. L'ora legale vede collaboratori nella scrittura Edoardo De Angelis – regista, tra l’altro di Perez (2014) e Indivisibili (2016) – ma anche Nicola Guaglianone, soggettista e sceneggiatore di Lo chiamavano Jeeg Robot (2015) e Indivisibili. Con loro ultimo ma non trascurabile Fabrizio Testini, da sempre loro collaboratore e terzo uomo per tutti i film a loro firma. In certi momenti sembra che si vogliano veramente impegnare nel sociale, ma ogni volta che le situazioni diventano più seriose tutto si trasforma in momenti ridanciani. Si parla di mazzette, di voti di scambio, della Chiesa vicina al potere che agevola anche contro i dettami della religione, dei voltafaccia di una società con ottimi ideali che si stemperano non appena qualche cosa sembra danneggiarli, privarli dei diritti acquisiti. E, quindi, occhio all’odio per i Forestali che non sono mai nei boschi perché impegnati in altre attività, degli impiegati del Comune che timbrano e poi passano la giornata al bar, agli agenti della Polizia Locale che mai hanno indossato la divisa, ma anche ai dipendenti di una fabbrica chiusa perché inquinante, ai padroni di villette sbattute giù perché abusive, al parroco che si incattivisce perché vogliono tassare il suo Bed & Breakfast. Tutti voglio a parole onestà e giustizia e votano un personaggio pulito, ma sono pronti a voltargli le spalle quando vedono messi in discussione i loro interessi. Sicuramente superiori alla media dei film realizzati da altri cabarettisti e comunque deboli nella nervatura, non sempre riescono a mantenere un giusto livello d’interesse. Il film è stato girato a Termini Imerese ed è ben interpretato anche da un buon numero di validi caratteristi. In un paese della Sicilia imperversa da anni un sindaco maneggione e pronto ad usare tutto il potere per creare consenso. Nelle elezioni gli si contrappone un professore neofita di politica, sostenuto da una lista civica e da uno sparuto gruppo di attivisti. Salvo e Valentino sono schierati su fronti opposti ma ambedue, al di là della rivalità, mirano ad ottenere la licenza per costruire un gazebo per il loro chiosco di bibite posto nella piazza principale. Inaspettatamente vince il volto nuovo, ma quando i concittadini si accorgono che il Sindaco è davvero onesto le posizioni cambiano.