Angela Sommer-Bodenburg, insegnante di scuola elementare per capire quali fossero i gusti dei suoi alunni e, soprattutto, per cercare di stimolare la loro attenzione, scrisse un capitolo di un libro che aveva in mente da molto tempo e che si occupava di vampiri. Il primo volume è uscito quando aveva trent’anni, nel 1979, a cui sono seguiti altri venti titoli tradotti in oltre 30 lingue che hanno venduto più di 20 milioni di copie.
Ha smesso di insegnare e si è dedicata, ancora molto giovane, alle sue passioni: pittura e scrittura (ha fino ad ora dato alle stampe oltre 50 volumi). Trasposizioni per il piccolo schermo con The Little Vampire (12 episodi, 1987) più un paio di medio metraggi tv, un film arrivato anche in Italia - Il mio amico vampiro (The Little Vampire, 2000) – ed ora un’animazione tedesca realizzata con un budget limitato a 10 milioni di euro. Sotto le attente cure di Larry Wilson, co-sceneggiatore del film con attori in carne ed ossa, i personaggi cambiarono nome e caratteristiche. A lui si devono Beetlejuice - Spiritello porcello (Beetlejuice, 1988) di Tim Burton, La famiglia Addams (The Addams Family, 1991) di Barry Sonnenfeld e la serie televisiva I racconti della cripta (Tales from the Crypt, 1989); anche la trasformazione dei piccoli eroi creati da questa scrittrice è stato un suo successo, ma molto si è perso delle idee originali, abbassando l’età dei fruitori da quella preadolescenziale ai under eight. L’animazione realizzata da Richard Claus e Karsten Kiilerich è praticamente la trasposizione di quel film e si è ancora più allontanata dalle pagine scritte. Tra gli sceneggiatori compare il nome di Larry Wilson. Uno dei personaggi più importanti, Rookery, il cacciatore di vampiri col camion superaccessoriato non è stato creato dalla scrittrice: nei romanzi l’uccisore dei vampiri era il guardiano del cimitero che aveva come collaboratore un giardiniere. Il protagonista è statunitense e non tedesco, il suo nome non era certo Tony e il vampiretto aveva l’altisonante nome di Rüdiger Edward Frederick August Von Schlotterstein ridotto in Rudolph. La sceneggiatura ha eliminato tutti gli elementi di paura, ha puntato molto sulla diversità e l’accettazione delle differenze ma così facendo ha tolto al film molto fascino ed interesse. Chi non conosce i romanzi, probabilmente non troverà nulla di negativo, ma chi ha letto qualcosa di questo vampiro con paure vere, forse si sentirà deluso. Animazione ben curata in questa coproduzione a quattro paesi, manca però pathos e coinvolgimento vero. Rudolph è un vampiro di tredici anni – da trecento anni con questa età - che rimane isolato dalla famiglia quando vengono attaccati da un cacciatore di vampiri. Per non bruciare con la luce del giorno, si rifugia in un hotel dove fa amicizia con un suo coetaneo, l'umano Tony, che adora i vampiri e diventa subito suo amico. Il ragazzo aiuterà non solo il Vampiretto, ma anche tutta la sua famiglia.