Luciano Ligabue non è solo un bravo cantautore, ma anche un vero poeta. Con Niente paura Piergiorgio Gay gli rende omaggio attraverso immagini di suoi concerti, in particolare quello tenuto a Verona il 19 settembre del 2009, intrecciate a interviste in cui scienziati, uomini di spettacolo, politici, gente comune parlano dei fatti più tragici della recente storia del nostro paese. Ne nasce una cartella clinica allarmata e allarmante a cui danno voce Stefano Rodotà, Sabina Rossa, Paolo Rossi, Beppino Englaro, Margherita Hack, Fabio Volo, Don Luigi Ciotti, Carlo Verdone e di moltissimi altri, famosi o no. È un mosaico profondamente politico, robusto e allarmante proprio perché non vi compaiono quasi immagini espressamente partitiche.
Le poche che circolano sono di personaggi morti da tempo (Sandro Pertini, Enrico Berlinguer) o di vittima della guerra alla criminalità organizzata (Giovanni Falcone, Paolo Borsellino). Ne nasce unopera decisamente originale, civilmente impegnata, capace di dare respiro e motivazioni alle stesse canzoni. Un testo commuovente e di grande attualità in cui si specchia unaltra Italia che sopravvive mantenendo la voglia di lottare e la capacità dindignarsi in un panorama segnato da incultura, beceraggine, violenza verbale e morale. E un vero soffio di aria pulita in una situazione sempre più irrespirabile sia per la corruzione dilagante, sia per la disperazione montante. Un gran film, uno di quelli che si devono fare se si vuole essere, allo stesso tempo, artisti e cittadini.