La Warner Bros prosegue timidamente nel suo interesse verso nuovi settori operativi, e propone un horror molto convenzionale dove viene cercata una certa eleganza visiva, in cui scenografie e quant’altro si discosta dal classico prodotto low cost fatto da qualche produttore indipendente.
Questa impostazione richiede una sceneggiatura meglio scritta ma non necessariamente più funzionale. La base su cui creare la paura è legato a La Llorona, nota nell’America Latina fin dal XIX secolo, che si presenta come un'anima in pena di una donna che ha ucciso o perso il figlio, e che è alla vana ricerca di esso: le sue urla atterriscono, il suo aspetto crea incontrollabile paura. Come Medea che uccise i suoi figli, qui questo spettro subisce un rimorso che mai l’abbandona. Differenza fondamentale è che la donna che piange vuole riavere i figli e che di volta in volta si appropria di bimbi non suoi. Gli sceneggiatori, la giovane Mikki Daughtry e Tobias Iaconis ambedue poco esperti che firmano il loro secondo lavoro dopo un film assolutamente diverso quale il dramma sentimentale A un metro da te (Five Feet Apart, 2019), puntano fin troppo sull’esorcismo raccontato attraverso effetti visivi poco originali e tanto invasivi. Scarso interesse hanno per questa famigliola senza padre ma che vive in apparente serenità col figlioletto maturo, una ragazzina più immatura e madre ancora bella che si sacrifica per loro. Solo qualche accenno alla vicenda della donna piangente e serve veramente a poco fare parlare in spagnolo il ex prete per cercare di fare capire dove nasce questa figura che interpreta violentemente la sua sofferenza; per fortuna, almeno questo, che nell’edizione italiana sia stato lasciato questo dialogo tra esorcista e anima persa coi suoni ispanici che creano un minimo di tensione. Difficile capire le scelte della major che a sceneggiatori poco esperti che hanno citato a più non posso tutto quanto è stato fatto prima nell’horror, ha affiancato il regista Michael Chaves, qui alla sua opera prima. Assieme hanno creato un prodotto esteticamente visibile ma che è difficile valutare come contenitore di emozioni accettabili: tutto è prevedibile, ogni cosa viene detta più volte, manca la scintilla che inneschi l’interesse. Linda Cardellini, onesta attrice televisiva e caratterista nel cinema, non ha la capacità di reggere una storia così particolare e non sempre scritta bene: volenterosa e nulla più. Peggio il resto del cast con il poco credibile esorcista Raymond Cruz, il ridicolo poliziotto Sean Patrick Thomas, Marisol Ramirez bella ma inefficace in grado di interessare solo quando con gli effetti speciali è trasformata nel ‘terribile’ spirito. La Llorona, donna piangente, ha annegato i suoi figli in preda ad un raptus di rabbia nei confronti del marito fedifrago per poi gettarsi nello stesso fiume: le sue lacrime sono eterne e letali, e tutti coloro che sentono di notte il suo richiamo mortale sono in grande pericolo. Negli anni '70 a Los Angeles, lo spettro si aggira nella notte alla ricerca di bambini. Un'assistente sociale non prende sul serio l'inquietante avvertimento di una madre messicana in difficoltà sospettata di mettere in pericolo i bambini, e presto sarà proprio lei, insieme ai suoi figli, ad essere risucchiata nel regno del soprannaturale.