Per il debutto dietro la macchina da presa Max Minghella, buon attore nonché figlio del regista Anthony, si è basato su di una sceneggiatura da lui scritta certo non perfetta ma che fa respirare in maniera più che accettabile le atmosfere di un X Factor ambientato dapprima nell’Isola di Wight e poi a Londra per una finale con… 100 paesi collegati. Il film è esattamente quello che uno si può attendere – una favoletta in cui chi ottiene premi è il più sfortunato nella vita – ma proprio questo dietro le quinte è molto bene raccontato (una su tutte, la scena del lunghissimo corridoio che porta dai camerini fino al palcoscenico rutilante di luci). Minghella fa la cronaca del concorso anche se non può esimersi dal fare sentire anche vari pezzi musicali.
La scelta di Elle Fanning, anche ottima cantante, è risulta essere vincente e permette di sopportare il personaggio della madre frustrata (abbandonata dal marito subito dopo il parto attende ancora il suo improbabile ritorno) e dell’ex cantante lirico slavo – ora senza tetto e ubriacone – che insegna alla ragazza molte cose, non solo a cantare meglio. Non è migliore o peggiore di tanti altri, sicuramente non lascerà una traccia nella storia del cinema, né positivamente né negativamente. Inutile dire che ci sono ‘colpi di scena’ un po’ tanto prevedibili con in più cattivi che vorrebbero fare firmare alla ragazza un contratto discografico capestro. Violet, sedici anni, sogna di fare la cantante e vive sola con sua madre che ha difficoltà ad arrivare a fine mese nonostante che la ragazza lavori nei week end in un bar. Quando scopre che sono aperte le audizioni per il talent show Teen Star, partecipa nella speranza che sia il punto di partenza per la sua carriera di cantante. Dopo qualche difficoltà iniziale con sua grande gioia e perché la vincitrice aveva utilizzato un nome falso, riesce ad arrivare in finale e a vincere. La sua voce conquista tutti e realizza il suo sogno diventando una star.