Ispirato al libro omonimo e al blog di successo TiAsmo ambedue autobiografici a firma di Enrica Tesio, il film diretto da Max Croci è una accettabile commedia in cui si racconta di una trentenne benestante – lavora come manager al Museo del Cinema di Torino – entrata in crisi quando il compagno la lascia apparentemente senza ragione e dopo sette anni di relazione allietati dalla nascita di due figli, maschietto di 5 e femminuccia di 1 anno.
Questa la base di una storia che sostituisce il dramma esistenziale con un insieme di situazioni comiche che coinvolgono un po’ tutti i personaggi. Il problema, purtroppo, è che il peso maggiore è sulle deboli spalle di Ambra Angiolini che dimostra la sua difficoltà a staccarsi da un tipo di donna che forse le assomiglia. Non basta l’ironia del personaggio sopra le righe di Pia Engleberth, madre della protagonista che sogna solo di seguire i nipotini, di Giuliana De Sio, suocera che non vuole essere chiamata nonna, condizionata dal volere apparire giovanissima ma che sa dare a tutti grande umanità o dell’amica fuori di testa Carolina Crescentini dalla vita esagerata e dalle difficoltà con gli uomini. Il di lei fidanzato Edoardo Pesce strampalato e simpatico è un bidello poeta che diviene babysitter dei bimbi mentre Massimo Poggio è un padre affettuoso che non sopporta più la compagna. Su tutto, purtroppo, incombe Ambra Angiolini che riesce a tratti ad essere anche simpatica, ma che deve ancora imparare molto sulla recitazione. Il regista si dimostra adeguato a questa commedia mentre in Poli opposti (2015) raccontava di Luca Argentero terapista molto appetito dalle pazienti e ne Al posto tuo (2016) aveva come protagonista lo stesso Luca Argentero e lo raccontava in una pochade che coinvolgeva anche Ambra Angiolini. Qui la racconta quale mamma in crisi anche come donna. Non è un autore, ma un regista che in tre film dimostra di avere imparato a conoscere sia il linguaggio filmico che i segreti del cinema di evasione. Una donna senza problemi finanziari ma in crisi per essere stata abbandonata dal compagno, vive intensamente coi piccoli figli. La sua vita è un incubo, impegnata nella convivenza tra i problemi dei bambini e del lavoro. Non accetta il fallimento del rapporto sentimentale – lui l’ha lasciata senza avere un’amante o un altro coinvolgimento sentimentale - finché non arriva il momento di raccontare la verità al figlio che crede ancora che il papà sia via per lavoro. Spronata dall’amica di sempre, trova la forza di reagire. Il primo passo sarà riappropriarsi del proprio tempo assumendo come babysitter un poeta-bidello e nuovo fidanzato dell’amica. Finale rigorosamente prevedibile.