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Quello che so di lei Quello che so di lei Hot

Quello che so di lei

Cast, Crew, Infos - Cinema

Titolo originale
Sage femme
Sceneggiatura
Martin Provost
Interpreti
Catherine Frot, Catherine Deneuve, Olivier Gourmet, Quentin Dolmaire, Mylène Demongeot, Pauline Etienne, Audrey Dana, Marie Paquim, Pauline Parigot, Marie Gili-Pierre, Jeanne Rosa, Élise Oppong.
Nazionalità
Anno
Durata
117

Il sessantenne Martin Provost ci offre un piccolo film che funziona bene dal punto di vista drammaturgico e mai cerca di imporsi attraverso scene troppo compiaciute in cui il dolore – ma anche la felicità – sia portato a livelli eccessivi. Il film scorre davanti agli occhi come la vita: poche cose da ricordare, molte da accettare senza dare loro troppo peso.

E’ una narrazione semplice, una storia che racconta di due donne molto diverse fra loro, eppure unite da una certa solitudine. Nella scelta dei caratteri della protagonista, il regista ha forse caricato un po’ troppo la figura di una perdente. E’ ostetrica che sta per perdere il posto – chiudono il reparto di maternità considerato obsoleto – che ha vissuto solo per la sua missione, è ragazza madre ora con un figlio che studia medicina e ha una sua vita. Lei si era stata sposata non per amore ma per un matrimonio riparatore. E’ attorniata dalla gioia di donne che anche grazie a lei portano avanti il sogno di un figlio ma, nello stesso tempo, non riesce a trasfondere questa gioia nella sua vita. Sembra quasi si voglia punire di peccati non suoi, non voglia accettare che la vita possa essere benevola nei suoi confronti. Rifiuta i timidi approcci di un coetaneo, figlio di un suo vicino, forse perché ha paura di legarsi ad un uomo dopo avere provveduto da sola alla crescita del figlio. In questa sua vita monocorde arriva inaspettato un fulmine a ciel sereno: una telefonata che avrebbe desiderato mai giungesse. Si fa viva la donna che era stata col padre per anni dopo che questi aveva abbandonato la moglie che non amava e che pochi anni dopo l’aveva lasciato e questi si era tolto la vita. L’ostetrica ama ancora il padre, vive nel ricordo di momenti belli, è la sua unica possibilità per sopravvivere alla vita stessa. Questa la base di un film disteso in due ore di proiezione e attraverso dialoghi attenti e con una costruzione narrativa convenzionale ma che funziona. La bravura delle due protagoniste offre al film un valore che forse non ha, una luce che illumina ogni cosa senza mai arrivare a momenti di interesse assoluto. Catherine Frot vive l’ostetrica in maniera totale, con alcune immagini di parto indispensabili per fare capire la sua vita più vera: accetta il grigiore, il licenziamento, l’ingombrante presenza della donna che tanto male le aveva procurato. Catherine Deneuve costruisce uno dei suoi bei personaggi, senza mai caricare troppo i toni: donna brillante, capace di amare intensamente ma anche di abbandonare uomini che hanno creduto in lei, sola più che mai che nel momento dell’imminente morte cerca un disperato aiuto da una delle poche persone a cui, forse, ha voluto bene. Su tutti brilla Olivier Gourmet con la figura di un uomo solare, spirito libero che si sente felice quando guida il suo autotreno per le strade d’Europa. Si presenta in punta di piedi, non accelera mai i tempi con la donna che scopre d’amare, accetta di attendere senza dare l’impressione di avere fretta. E’ un innamorato che cerca di essere anche grande amico della persona che gli ha cambiato la vita. Un’ostetrica di mezza età ha grande sensibilità naturale e tocco delicato nel fare nascere i bambini, ma questo non le basta per evitare di essere rottamata assieme all’obsoleto reparto di maternità in cui lavora. Le sue sicurezze sono messe in discussione, ogni cosa potrebbe trasformarsi in maniera negativa. Riceve una telefonata che le impone di pensare ad un passato solo in minima parte felice. E’ la settantenne Béatrice, stravagante e frivola compagna del suo defunto padre, che aveva distrutto il matrimonio della madre naturale ed era sparita senza lasciare traccia trent'anni prima. L’anziana è prossima alla morte per un tumore al cervello e l’ostetrica, seguendo la coscienza, accetta di occuparsi di lei. La convivenza con lo spirito libero è difficile, ma le due donne impareranno ad accettarsi l'un l'altra e, svelando reciprocamente vecchi segreti, recupereranno gli anni perduti.

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opinioni autore

 
Quello che so di lei 2017-06-05 10:58:49 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
7.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    05 Giugno, 2017
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