Kazuo Ishiguro (1954) è uno scrittore di successo, originario del Giappone, ma naturalizzato inglese. Nella lingua di questo paese ha scritto quello che è, assieme a Quel che resta del giorno (The Remains of the Day, 1989), il suo libro più conosciuto: Non lasciarmi (Never Let Me Go, 2005). Da questo romanzo l’americano Mark Romanek, un cineasta specializzato in video musicali, ha tratto un film molto interessante. Nella sostanza è un’opera di fantascienza morale, basata sull’ipotesi che - in una società immaginaria, ma non troppo - sia stato deciso di allevare cloni umani al solo scopo di farne materiali da cui estrarre organi per trapianti.
Questi esseri iniziano la vita, se tale la si può chiamare, nel collegio di Hailsham, per poi andare a vivere in fattorie isolate nell’attesa di essere chiamati a morire sotto i ferri dei chirurghi che progressivamente asportano loro gli organi indispensabili a curare le malattie di cui soffrono gli umani. Un percorso programmato che non impedisce a questi esseri nati in provetta di avere veri sentimenti, autentiche pulsioni sessuali, provare invidia e rimpianti. Il film è raccontato in flashback da Kathy (Keira Knightley), che riesce a ritardare il momento della sua distruzione diventando assistente dei compagni che, via via, vede morire. Tra loro c’è anche Tommy che lei ama a cui sopravvivrà di pochi mesi. Il film è raccontato con mano ferma, occhio freddo, ma, proprio per questo, è particolarmente agghiacciante. Non sono pochi i racconti di fantascienza basati su cloni che rifiutano si subire la sorte loro assegnata. Basti ricordare Blade Runner (1982) che Ridley Scott ha tratto, molto liberamente, da Il cacciatore di androidi (Do Androids Dream of Electric Sheep? – letteralmente: Gli androidi possono sognare una pecora elettrica?) dello scrittore americano Philip K. Dick (1928 – 1982). La novità e l’interesse di questo nuovo film sono nella costruzione di un universo segnato da rassegnazione e ineluttabilità. Un mondo partorito, non a caso, nel paese che ha clonato la pecora Dolly.