Capita, anche se raramente, che un film prodotto da una piccola cinematografia ottenga almeno una parte di quel successo internazionale che solitamente è prerogativa dei film spettacolari hollywoodiani o di quei pochi titoli nazionali che riescono ad affermarsi nell’ambito dei singoli mercati. Aguasaltas.com - Un villaggio nella rete del regista portoghese Luís Galvão Teles ha avuto questa fortuna e si è costruito un piccolo, tenace gruppo di appassionati anche nel nostro paese.
In un borgo del nord del Portogallo vivono una cinquantina di contadini, oltre al classico barista, il prete e un giovane ingegnere arrivato da Lisbona. Quest’ultimo ha il compito di progettare una strada, attesa da anni, che renda facili e possibili in ogni stagione i collegamenti fra le classiche quattro case che formano il paesino e il resto del mondo. Il tecnico civile ha costruito, fa la quasi indifferenza degli abitanti, un sito internet che porta il nome del villaggio: Aguasaltas (Acque profonde). L’ha fatto non sapendo che una multinazionale spagnola sta per mettere in commercio un’acqua minerale con lo stesso nome. Ecco allora arrivare una lettera che impone la chiusura del sito, pena la richiesta di un risarcimento di 500 mila euro. La notizia turba i paesani che si dividono in varie fazioni. C’è chi è disposto a cedere subito onde evitare altri guai, chi vuole battesi con la speranza di costringere la grande ditta a pagare lei, chi oscilla fra queste due prospettive. Aggiungete un paio di storie d’amore legate all’arrivo di una bella spagnola, emissaria della grande ditta, alcuni matti dal cuore d’oro, un politico in cerca di voti e avrete tutti gli ingredienti di un cocktail che guarda con non poca furbizia al cinema di Frank Capra (1897 – 1991) in salsa moderno – lusitana. In altre parole una pietanza moderatamente divertente - sono più i sorrisi che suscita che non le risate - ma piacevole e lieve come una folata di vento primaverile.
