Selfie di famiglia è il sesto lungometraggio di finzione da regista della sceneggiatrice, attrice e produttrice della cinquantaquatrenne francese Lisa Azuelos, dopo i successi al botteghino per LOL - Il tempo dell'amore (LOL - Laughing Out Loud, 2008) e il mediocre seguito LOL - Pazza del mio migliore amico (LOL, 2012). Il suo pregio maggiore è quello di raccontare storie possibili dove i toni della commedia convivono con quelli del dramma, creando prodotti sempre interessanti che riescono a coinvolgere il pubblico. Oltretutto, sono film brevi e questo aiuta.
In questa occasione, gran parte dell’intreccio è basato su sue esperienze personali che, raccontate da sceneggiatrice e regista, ha saputo fare vivere senza momenti melodrammatici. Il personaggio della diciottenne che vuole andare via di casa dopo avere finito il liceo – vuole studiare in Canada – rappresenta lei ed i turbamenti di quegli anni. Per rendere ancora più credibile quanto narrato, la giovane è interpretata dalla figlia della regista - Thaïs Alessandrin – che è anche collaboratrice nella sceneggiatura. Ed i consigli della ragazza sono stati sicuramente utili, per rendere ancora più credibile questa figura complessa attorno alla quale ruotano le attenzioni di una mamma chioccia che teme di rimanere sola dopo che l’ultima dei figli abbandoni casa sua. Grazie agli ottimi dialoghi ci si sente molto coinvolti nella tragicomica vicenda, ma pur potendosi definire film drammatico, sicuramente non mancano le occasioni per sorridere e ridere. Sandrine Kiberlain, attrice con oltre 30 anni di esperienza, riesce a vivere dall’interno la complessa figura di una donna di successo che entra in crisi affettiva quando si tratta di occuparsi della figlia ed è debole come tante altre mamme. Thaïs Alessandrin, nonostante la giovanissima età, ha buona esperienza nel cinema; col personaggio di Louise in LOL - Il tempo dell'amore e con Jeanne in Due destini (Une rencontre 2014) aveva lavorato diretta dalla Azuelos. Héloïse è una madre a 360 gradi single da anni: ha tre figli, un ristorante di successo da mandare avanti, senza dimenticare di essere donna concedendosi ogni tanto qualche amante. Tutto sotto controllo fino a quando la diciottenne Jade, la più giovane di casa, decide di lasciare la protettiva famiglia per continuare i suoi studi in Canada. Mentre la partenza di Jade si avvicina, Héloïse ripensa ai loro ricordi e si improvvisa regista filmando con il suo telefono i loro momenti insieme prima del viaggio, rendendoli unici grazie alla complicità che ha sempre saputo creare con sua figlia, la sua piccola ormai donna autosufficiente. E’ una commedia che sa essere attuale unendo temi molto diffusi nella nostra società. Da vedere nonostante il poco felice titolo italiano che fa pensare ad una commedia giovanilistica: quello francese, Mon Bebè, rende molto più l’idea di una mamma in crisi per la sua bambina ormai maggiorenne.
