Onirica: Field of Dogs (Onirica: il campo dei cani) è una produzione italo – polacco – svedese diretta dal polacco Lech Majewski che racconta, anche se il verbo è eccessivo, la storia di Adam, impiegato di malavoglia in un supermercato, un tempo professore universitario e amante della letteratura, in particolare della Divina Commedia di Dante Alighieri (1265 – 1321), varie terzine della quale risuonano nel film.
Il protagonista è sopravvissuto a un incidente, in cui hanno perso la vita la sua compagna e il migliore amico, e riesce a trovare conforto solo in un di sogno dove si abbandona alle visioni generate dalla sua ossessione per il testo dantesco. In realtà anche lui intraprende una certa ricerca della sua Beatrice, ma lo fa usando immagini oniriche, spesso di non facile comprensione. E’ un percorso cadenzato da luoghi-simbolo (chiese, boschi notturni, luoghi in qualche misura fantastici) che dovrebbero rappresentare una sorta di Inferno terrestre. Il regista ha alle spalle due opere pittoriche: Il giardino delle delizie (2004), ispirato all'omonimo quadro di Bosch, e I colori della passione (2011), viaggio all'interno del dipinto La salita al calvario di Pieter Bruegel il Vecchio, ora affronta un terzo capolavoro, questa volta della letteratura, stabilendone un legame con il cinema. Anche in questo caso la forza del film, più che nel racconto, è nella precisone delle immagini che citano la pittura classica e quella romantica. In altre parole anche questa è un’opera da apprezzare con gli occhi più che (tentare) di decifrare con il cervello.