I fratelli Dowdle sono al loro settimo titolo, anche se in Italia li conosciamo poco, soprattutto per i non compiuti horror Quarantena (Quarantine, 2008), remake del interessante film spagnolo Rec (2007), e per Necropolis - La città dei morti (As Above, So Below, 2014). Specializzati in produzioni low cost che rendono più dell’impegno finanziario richiesto, anche in questa occasione non hanno rinunciato ad una certa carica di terrore.
Funziona la scelta di due attori utilizzati prevalentemente nella commedia qui in ruoli drammatici di persone che diventano eroi per salvare i propri cari. No Escape - Colpo di stato non sempre convince nella scrittura che, a tratti, parrebbe commissionata dal governo nordamericano per evitare che i suoi cittadini vadano in vacanza in Oriente, ma porta a casa un accettabile prodotto con una discreta quantità di azione e di thriller. C’è l’agente segreto Pierce Brosnan ironico e un po’ scontato, il trepido padre Owen Wilson che fa di tutto per mettere in salvo la famiglia, Lake Bell che da serena mamma si trasforma in trepida eroina. Non si eccede nella violenza, gli effetti speciali sono usati con parsimonia, buone le riprese e, tutto sommato, valido anche l’impianto scenico. Un’opera che non lascia molto né in bene né in male, è dichiarato dagli autori come B movie e come tale si sviluppa. Un cittadino statunitense è costretto a trasferirsi per lavoro nel sud est asiatico portando con sé la moglie e le due figlie. Il giorno dopo il loro arrivo scoppia una rivolta armata che uccide il primo ministro e ha come fine ultimo quello di sovvertire l’ordine e il governo ufficiale filoamericano. La rivoluzione prende vita a causa di alcuni affari economici legati alla politica occidentale con le istituzioni Usa che vogliono privatizzare la compagnia idrica locale. E il nostro eroe fa parte dell’azienda statunitense, lui stesso dovrà gestire la manovra di acquisto e per questo è nel mirino, insieme alla sua famiglia, dei sovversivi: verrà aiutato da un misterioso occidentale che gli permetterà di mettere in salvo i suoi cari. La cosa che da non poco fastidio è come sono descritte le persone normali che vogliono salvare, anche se in modo violento, i loro diritti di avere acqua per tutti; sono praticamente tagliagole, privi di pietà o quasi, mentre gli statunitensi sono visti sempre come santi.