Film innegabilmente difficile da realizzare per il drammatico tema che vuole fare rivivere, convince come interpretazione soprattutto di Zac Efron ma non soddisfa più di tanto nel dirci qualcosa della psicologia di un serial killer riconosciuto colpevole di trentasei assassinii di donne, ma che si ritiene ne abbia uccise molte di più.
Uomo esteriormente dolce ed innocuo, col suo aspetto da bravo ragazzo, affascinava le sue potenziali vittime – normalmente donne molto giovani – che passavano dalla vita alla morte spesso attraverso indicibili torture. Studente universitario molto preparato in tutto quanto riguardava la giurisprudenza, diede ferro da torcere agli inquirenti che depistava, ai giudici che affabulava con la sua dialettica e a chiunque dovesse dimostrare la sua colpevolezza. Il difetto principale del film è di avere scelto un taglio da thriller quasi a volere mettere in dubbio la colpevolezza del protagonista: peccato che sia cosa universalmente nota la tendenza omicida dell’uomo. Così facendo, non parla mai dei problemi psichici di Ted, non ci fa conoscere il mondo che così bene celava, non si avvicina mai alle indagini effettuate per tanti anni da vari investigatori ma ci regala tanti momenti di dolcezza con Liz, la donna che gli è stata compagna per anni e dalle cui memorie il film è tratto. Quello che viene detto di lui, anzi, è al centro del film che esalta la sua capacità di essere benvoluto da molte donne che lo vedevano come una vittima sacrificale. Tra queste la scrittrice Ann Rule che si era impegnata nella sua difesa. Nonostante le schiaccianti prove contro di lui, molte donne continuavano a credere a questo 36 volte assassino. Colto, elegante, con un’invidiabile dialettica, è stato uno dei primi personaggi negativi che i mass media hanno dettagliatamente raccontato: basta inserire i suoi dati in Internet per essere sommersi di interviste a lui dedicate. Il regista Joe Berlinger non dimentica le sue origini documentaristiche ed utilizza nello sviluppo del film immagini dell’epoca: soprattutto nei titoli di coda si vedono spezzoni tratti dalla sua miniserie di 4 episodi per Netflix Conversazioni con un killer: Il caso Bundy (Conversations with a Killer: The Ted Bundy Tapes, 2019). Il suo lungo processo è stato trasmesso in televisione, il primo caso in assoluto, e questo gli aveva donato ulteriore popolarità. Ted è un ragazzo intelligente, carismatico e affettuoso: il classico figlio desiderato da tutte le mamme. Liz è una ragazza madre, attenta e innamorata. Assieme creano un’invidiabile coppia a cui non manca nulla. Quando Ted viene arrestato e accusato di una serie di efferati omicidi, lei è messa a dura prova e costretta a domandarsi: chi è l'uomo con cui ha condiviso gran parte della sua vita? A mano, a mano che i particolari vengono a galla capirà che Ted non è vittima di un grande equivoco ma un vero colpevole.