Mettete assieme due ottimi attori, un regista abile, una storia lieve e un lieto fine prevedibile ma simpatico e avrete la carta d’identità di Emotivi anonimi (Les émotifs anonime), ultima opera del francese Jean-Pierre Améris, un regista professionalmente attento più che talentuoso. La coppia al centro del film è formata da Angélique, una cioccolataia geniale nel creare nuove delizie per il palato ma inguaribilmente insicura di sé, e Jean-René, proprietario di una fabbrichetta di dolciumi sull’orlo del fallimento. Lei è impacciata al punto di essersi nascosta dietro l’anonimato per sfuggire alla fama di maestra della sua arte, lui è costretto a cambiarsi continuamente camicia, poiché gli basta la più piccola emozione per annegare in un bagno di sudore. S’incontrano e lo spettatore comprende subito che sono fatti l’uno per l’altra e che la salvezza dalle rispettive incertezze sarà nel mettersi insieme per spalleggiarsi meglio.
Il film è flebile, romantico, piacevole e del tutto prevedibile. I lati positivi nascono dalle interpretazioni di Benoît Poelvoorde e Isabelle Carré che riescono nel difficilissimo compito di rendere credibile anche la smanceria più romantica. E’ una proposta non nuova, né particolarmente originale, che suscita il sorriso e guarda al mondo con grande, forse troppo, ottimismo.