Con questo film è partito il primo significativo esperimento in Italia con l'uscita di un titolo in contemporanea al cinema e in streaming organizzato da oltre cinquanta sale cinematografiche insieme a MYmovies.it, La Repubblica e Palomar Distribuzione. Le sale cinematografiche italiane possono raggiungere il pubblico a casa entro un raggio di 15km dal proprio locale e offrire così anche in streaming la stessa programmazione dei film in sala. Si tratta di un'offerta rivoluzionaria se si pensa che dopo tanti dibattiti sull'argomento siano stati proprio i cinema a organizzarsi e sperimentare un modello di uscita day and date semplice e assolutamente originale.
Una storia sbagliata può essere l’opera giusta, poiché tratta temi sociali che bene si addicono a una visione con discussione di piccoli/grandi gruppi di spettatori che possono confrontarsi, senza disturbare gli altri spettatori. La storia è molto attuale e si occupa di una coppia che vive una serena vita coniugale fino a quando le continue assenze di lui per missioni militari all'estero, soprattutto in Iraq, non iniziano ad incrinarla. Il marito muore e la donna, infermiera pediatrica, decide di recarsi in Iraq con una missione umanitaria in una equipe medica che interviene su bambini col labbro leporino per salvarli dell’emarginazione in cui le loro comunità li hanno relegati. Il vero scopo della donna è di trovare chi ha aiutato il kamikaze che ha causato morte e distruzione cercando di incontrare anche la sua famiglia. Diretto da Gianluca Maria Tavarelli, assente dal grande schermo da Non prendere impegni stasera (2006) - presentato alla Mostra di Venezia - e che nel frattempo aveva girato varie fiction tra cui alcune di successo come Il giovane Montalbano 1 e 2 (2012), conferma la validità della sua scelta di realizzare pochi film ma di qualità, sei in venti anni. Denso di problematiche psicologiche in cui i sentimenti straziati dal fato diventano ribellione politica ed etica, la storia coinvolge emotivamente. Al regista va riconosciuto il coraggio di una struttura narrativa ispida e talvolta ruvida, finalizzata a indagare con dolore e qualche cattiveria i teneri risvolti degli affetti tra i due protagonisti, Isabella Ragonese e Francesco Scianna. Girato per gran parte in Tunisia per motivi di sicurezza, il film conferma lo sguardo originale, profondo e personale del regista torinese. Non mancano difetti, ma soprattutto la scelta di questi temi fa giudicare positivamente il film.
