Sembra quasi che la maledizione a cui sono soggette le famiglie locatarie nel corso degli anni della villetta in Amityville al numero 112 di Ocean Avenue, abbia colpito questo film, il diciottesimo dell’interminabile serie su cui puntano ancora le major. Si è iniziato a parlare del film – col titolo Amityville: The Lost Tapes (210) e una storia di si occupava di bella giornalista e un’equipe di esperti di spiriti. Il film era prodotto da Dimension e Miramax che l’anno dopo affidarono la regia a Franck Khalfoun su una sceneggiatura degli esperti Casey La Scala e Daniel Farrands.
Girate poche scene, è stato abbandonato fino al 2014 quando gli stessi autori riscrissero una storia completamente diversa per un film che si sarebbe intitolato semplicemente Amityville. Abbandonato il progetto e cambiati i produttori, nuova sceneggiatura scritta dal regista, film terminato in qualche maniera alla fine del 2014 per essere presentato nei primi mesi del 2015. Così non è stato: rinvio dopo rinvio il film non è ancora uscito negli Usa e fino ad ora è stato presentato in paesi del ex URSS, America Centrale e Filippine. La scelta del regista poteva essere vincente: autore del accettabile horror 2 Livello del terrore (P2, 2007), era sicuramente in grado di realizzare un buon film, ma così non è stato per il cambio di storia, di produttori e di parte degli interpreti. La storia non fa paura, a tratti annoia, raramente convince. Effetti visivi ridotti al minimo, nel finale porte e finestre cigolanti ma niente che possa creare il senso della paura negli smaliziati appassionati del genere. A salvare il salvabile ci si mette con bravura Jennifer Jason Leigh che dà credibilità a questa madre che sa più di quello che dice. Ogni film è a se stante e l’unica cosa che permane è l’ubicazione dell’horror in quella particolare abitazione. Cambiano i personaggi e in questa occasione vengono citati anche i film precedenti – in questo caso tre, Amityville Horror (The Amityville Horror, 1979), Amityville Possession (Amityville II: The Possession, 1982) e Amityville Horror (The Amityville Horror, 2005) remake del primo della serie e a detta dei protagonisti meno riuscito di tutti – per volere fornire un file rouge che giustifichi la prosecuzione della saga. Amityville esiste ed è posta nello Stato di New York, sulla costa meridionale di Long Island: da quarant'anni la cittadina è nota per avere una casa infestata di spiriti malefici, divenuta addirittura famosa dopo la pubblicazione nel 1977 del libro Orrore ad Amityville scritto da Jay Anson che raccontava dell’uccisione di sei parenti da parte di un ventenne. Un diciassettenne si trasferisce con la famiglia in questa cittadina con madre, sorellina Juliet e fratello James in coma e con un costante bisogno di cure mediche: lo spostamento è anche legato ad alcune foto porno della ragazza postate, contro la sua volontà, su Internet. Quando la liceale comincia a essere presa in giro dai compagni di scuola, un amico le rivela che il motivo è quella vecchia casa coloniale in cui si è appena trasferita, che anni prima è stata teatro di un tremendo omicidio a opera di un ragazzo guidato da sinistre voci. Tormentata da spaventosi incubi notturni e allucinazioni, la giovane è terrorizzata dalla miracolosa guarigione del fratello. Sorpresa finale.
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