Difficile far sorridere quando si parla di disabilità, per di più utilizzata da uno dei protagonisti quale artificio per conquistare la bella vicina della sua deceduta mamma. Il brillante attore francese, ma anche sceneggiatore e regista, Franck Dubosc quasi sempre ci riesce.
Qui al suo debutto dietro la macchina da presa, dimostra di essere bravo. Normalmente, la sua comicità non è molto raffinata e qui, invece, tiene a freno il linguaggio scurrile privilegiando dialoghi abbastanza raffinati. Le battute e la situazione politicamente scorretta non disturbano, e in vari momenti si sorride senza sentirsi in colpa per un gioco difficile da accettare. L’equivoco iniziale – il regista è a casa della defunta madre, si siede sulla sedia a rotelle della donna e viene scambiato per disabile – è raccontato senza enfasi, dialoghi di cattivo gusto e con la necessità di privare la situazione grottesca del suo carico di risate. Il film inizia come una scontata commedia degli equivoci per trasformarsi in una vicenda sentimentale classica, letta in maniera sufficientemente originale. Merito suo, ma anche di Alexandra Lamy, attrice molto utilizzata nel cinema d’oltralpe in commedie, che dà grande bellezza a un personaggio estremamente difficile. Come spesso accade nel cinema francese, la forza del film sta nella bravura di attori sempre spontanei – comprimari o con poche battute a disposizione - capaci di fornire credibilità e simpatia ai personaggi, figure scritte bene ed interpretati meglio. Un uomo d’affari di successo vive la sua identità di seduttore e bugiardo incallito evitando di contestarsi troppo. A causa di un fraintendimento, la bella vicina di casa della defunta madre lo scambia per disabile. Per conquistarla, decide di approfittare dell’equivoco che all’inizio è solo un gioco disonesto. La situazione diventa insostenibile quando la donna gli presenta sua sorella condannata a vivere su una sedia a rotelle a seguito di un incidente stradale. Non sapendo che pesci pigliare, inizia una doppia vita, alternando i momenti da paraplegico con la vita di uomo senza problemi fisici. Il vincitore non sarà lui, ma la donna e l’amore che prova per un uomo che dapprima, forse, disprezza.
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