Filippo Bologna è un affermato sceneggiatore con all'attivo numerose scritture e adattamenti di successo, per i quali ha ottenuto riconoscimenti importanti, che fa il suo debutto alla regia con una pellicola che per riuscita è decisamente modesta sotto molti punti di vista: impaginazione, dialoghi e dinamiche raccontate.
Il tutto accade la notte di San Silvestro, in uno sperduto chalet di montagna dove cinque coppie di perfetti sconosciuti, ciascuna con un piccolo segreto da nascondere si appresta a festeggiare il Capodanno in un modo particolare: salutare con un’orgia l’avvento del nuovo anno. Tra gli ospiti, oltre ai padroni di casa, ci sono Marina e Valerio (Riccardo Scamarcio) una coppia di sposi in cerca di emozioni; Mirko (Luca Argentero) e Iole, una improbabile coppia di ladri che si introducono nello chalet alla ricerca di una cassaforte; Romano (Alessandro Haber), politico maturo e razzista, costretto sulla sedia a rotelle e Nancy, una giovane e viziata figlia di papà; Domitilla (Isabella Ferrari), signora dell’alta borghesia con suo figlio Jacopo. Il film, che forse nelle intenzioni dell’autore aspirava a ripresentare in un contesto diverso le dinamiche ben più riuscite delle coppie di Perfetti Sconosciuti, scorre monotono per 93 minuti, privo della minima amalgama, senza un vero filo conduttore, se non quello del festino a luci rosse, per concludersi in modo alquanto scontato. Il film. sebbene si possa ascrivere a torto o a ragione tenuto conto del periodo di programmazione, al filone dei cine-panettoni, ma non riesce davvero strappare neppure un sorriso.
