Davanti un film d’azione di questo tipo, dove gli effetti speciali sono (quasi) inesistenti ed in cui gli stuntman sono i veri protagonisti, la conferma di Chad Stahelsk quale regista - dopo l’inaspettato successo del primo episodio - è quasi garanzia di incassi.
Cascatore lui stesso e proveniente dalla spettacolare kick-boxing, è riuscito a riproporre le atmosfere di quel John Wick figlio spurio di Matrix delle sorelle Lana e Lully Wachowski (in arte The Wachowski Brothers) in cui lui è stato sempre presente con vari compiti, ma sempre legati alla creazione delle scene più spettacolari. Nel primo episodio era stato presentato con una certa cura questo killer triste che cercava di uscire dal giro ma che è costretto a rimanerci sia per portare avanti una vendetta sia per evitare di essere ucciso. Qui prosegue il suo tentativo, addirittura mura sotto terra tutte le sue armi, ma è costretto a rinunciare a questa idea perché un padrino italiano, da cui è legato da un patto di sangue, gli chiede di uccidere la sorella che vorrebbe essere la rappresentante della famiglia nella n’drangheta. Lui cerca di rifiutare ma il cattivissimo italiano fa fiamme e fuoco – non in maniera metaforica – distruggendogli anche la casa. Così si trova nuovamente in prima linea. Se possibile, in questa Part Two ci sono ancora più inseguimenti con balletti acrobatici di persone, auto e moto. Tutto funziona e per gli amanti di Keanu Reeves, eroe matrixiano, il divertimento è assicurato. Nonostante la quantità di scene di questo tipo, il film riesce a raccontare un minimo della psicologia dei personaggi creando un accettabile narrazione drammatica. La vera specialità di Chad Stahelski è quella di stunt coordinator delle scene di arti marziali e dei balletti acrobatici. Qui dimostra di saperle realizzare anche come regista, dando ritmo e tensione a ciò che porta sullo schermo nelle due ore della durata di un film che, forse, potrà piacere anche a chi non è esattamente un fan degli action movie. Tra New York e Roma ne succedono di tutti i colori con un’enormità di uccisioni di cui è forse impossibile tenere il conto. Keanu Reeves ripete il suo personaggio a cui riesce a dare una certa umanità, Riccardo Scamarcio è il raffinato e violentissimo Padrino. Il cast non si ferma a loro, con buone presenze di discreti attori che, dopo i primi quindici minuti di azione pura a cui seguono i titoli di testa, ottengono i giusti spazi. John Wick, killer spietato ma stanco di quella sua mortale attività, è costretto a tornare in azione da un ex socio – un Padrino italiano - che sta tramando per prendere il controllo di un'associazione di misteriosi assassini internazionali. Vincolato da un giuramento di sangue, John si reca a Roma, dove si dovrà confrontare con alcuni fra i killer più letali al mondo.