La simpatia e bravura, di Rowan Atkinson riesce a rendere gradevole anche un film dove non esistono idee, trovate, grandi occasioni per ridere. Ma c’è lui, Mr Bean, che mette tutti (o quasi) d’accordo permettendo di sorridere a battute già viste e sentite (i primi 40 minuti sono basati unicamente su situazioni svelate dal trailer) e non sempre basta strabuzzare gli occhi o creare una mimica davvero funzionale per sopperire alla debolezza di una sceneggiatura mai interessante che Wlliam Davies (autore di tutti gli script del agente segreto inglese) ha tratto basandosi sui personaggi creati assieme a Neal Purvis.
Ricordiamo che, in coppia, hanno sceneggiato sei film di James Bond. Appare, quindi, ancora più strana questa povertà di idee che non riescono a reggere gli 88 minuti (titoli lunghissimi compresi) del film. Siamo alla terza puntata, in un percorso iniziato col film Johnny English (2003) e proseguito con Johnny English - La rinascita (Johnny English Reborn, 2011) che non riesce ad entusiasmare dove Johnny English, agente speciale dell'MI7, ripropone la stereotipata caricatura di 007. Cambiano i registi ma non la povertà dei film che, pur essendo professionali e adatti alle famiglie, li rendono facilmente dimenticabili. Il personaggio è ancora gradito proprio perché proposto ad una certa distanza di anni, facendo sminuire di valore la sua debolezza e ricordare solo scene un po’ fracassone in cui si ride. Johnny English insegna scienze in una scuola media di provincia e, di nascosto dal Preside, prepara i suoi allievi a divenire agenti segreti. Alla vigilia di un importante summit internazionale – il primo ospitato a Londra - un attacco informatico rivela l'identità di tutti gli agenti segreti britannici sotto copertura che vengono velocemente eliminati. La mitica agenzia M17 non ha più nessuna spia e per questo vengono chiamati alcuni pensionati compreso English che, maneggiando una penna esplosiva, mette fuori gioco tutti i suoi ex colleghi. Assieme al suo fedele scudiero che mai mette in discussione le strampalate idee del suo capo, entusiasta di tornare al lavoro, dovrà vedersela con un'affascinante spia russa, con droghe sintetiche mai sperimentate e con un giovane e rampante falso amico, re dell’informatica. Ma, soprattutto, con cellulari e quant’altro che lui rifugge come oggetti inutili per una vera spia. Il primo ministro Emma Thompson non sfigura, Ben Miller è divertente come alter ego di English, Olga Kurylenko (presente sugli schermi con L'uomo che uccise Don Chisciotte (The Man Who Killed Don Quixote, 2018) è una perfetta Bond girl.