Le strane coppie hanno avuto sempre molta fortuna nel cinema hollywoodiano, in particolare se erano formate da agenti di polizia dai metodi e attitudini opposte. Si ricordi, solo per fare il primo esempio che viene in mente, quella formata da Eddie Murphy e Judge Reinhold in Beverly Hills Cop - Un piedipiatti a Beverly Hills (Beverly Hills Cop, 1984) di Martin Brest. Film che ottenne un tale successo da dare origine a due altre puntate: Beverly Hills Cop II - Un piedipiatti a Beverly Hills II (Beverly Hills Cop II, 1987) di Tony Scott e Beverly Hills Cop III - Un piedipiatti a Beverly Hills III (Beverly Hills Cop III, 1994) di John Landis.
Ora ci prova il cinema francese che, anche per sfruttare il successo ottenuto da Omar Sy in Quasi amici - Intouchables (Intouchables, 2011) di Olivier Nakache ed Eric Toledano, l’ha messo assieme a Laurent Lafitte in Due agenti molto speciali (De l'Autre Côté Du Périph, 2012). Detto subito che il titolo italiano banalizza il senso di quello francese che suona come Dall’altra parte della tangenziale (il Boulevard Périphérique è la lunga strada a scorrimento veloce che circonda il centro di Parigi), resta da segnalare che non si tratta solo di una furba operazione commerciale che, in patria e da noi, ha colto un discreto successo. Ousmane Diakité è nero, viene dalla banlieue di Bobigny e fa parte della squadra anti truffe. E’ stato abbandonato dalla moglie e alleva da solo un ragazzino che adora i videogiochi violenti. E’ consumato da una vera e propria ossessione: quella di mettere in galera un deputato responsabile di un raggiro miliardario e che tutti credono fuggito all’estero mentre lui è convinto sia ancora in Francia. Un giorno, causa la scoperta in una discarica del cadavere della moglie del presidente della Confindustria francese, finisce a far coppia con Francois Monge, un ispettore capo più attento alla carriera e ai bei vestiti che non alle indagini sul campo. Va da sé che i due, dopo un bel po’ di frizioni, finiranno col solidarizzare lasciando aperta la strada a un possibile seguito. Il film è debole nella sceneggiatura, pietoso nei momenti di alleggerimento, banale nelle soluzioni, prevedibile negli snodi. Come dire è un tentativo d’imitazione non riuscito.