La tecnica del parkour consiste nell'eseguire un percorso, superando qualsiasi genere di ostacolo con la maggior efficienza di movimento possibile, adattando il proprio corpo all'ambiente circostante, naturale o urbano, attraverso volteggi, salti, equilibrio, scalate, arrampicate e quant’altro.
Un film basato quasi unicamente su questo sport estremo ovviamente fa delle scene d’azione il suo fiore all’occhiello, ma in mano al mediocre Daniel Benmayor, trentasettenne regista statunitense che ha debuttato nel 2009 col film d'azione Paintball di cui per metà era anche lo sceneggiatore e nel 2010 ha diretto lo spagnolo Bruc: La llegenda (entrambi non distribuiti in Italia), Tracers prende una piega sentimentale che distrugge psicologicamente dato la prevedibilità dello sviluppo. New York vista attraverso i quartieri poveri, la metropolitana che corre in superficie, cantieri edili, nave dismesse e quant’altro possa permettere agli spericolati interpreti di dare vita a inseguimenti, fughe, pestaggi. Inquadrature bene studiate, utilizzo della macchina da presa a spalla, su elicotteri, su dolly sparati verso l’alto mentre si ripetono mille volte le corse senza fine di questo gruppo di giovani attori che ce la mettono tutta per rendere interessanti i loro personaggi. Grazie alla dedizione degli interpreti e al buon mestiere del regista, il film non sprofonda nel baratro della noia ma in nessun momento travalica la soglia del coinvolgimento, della tensione, del piacere dello spettatore. Si ha notizia che in lavorazione ci siano almeno altri cinque titoli che baseranno tutta l’azione proprio sul parkour, parola che deriva dal francese parcours du combattant (percorso del combattente), ovvero il percorso di guerra utilizzato nell'addestramento militare. La speranza è che la qualità degli sceneggiatori sia migliore di quanto si ha in questo asfittico action movie. Per chi si domandasse la ragione di questo titolo, ha una sua impeccabile logica: i praticanti del parkour sono chiamati tracciatori (traceurs), o tracciatrici (traceuses) al femminile. Dopo essersi imbattuto casualmente in una bella ragazza, un fattorino in bicicletta è da lei introdotto in una squadra che utilizza il parkour per scopi criminali. Si unisce subito al gruppo, sperando di poter guadagnare il denaro necessario a ripagare un debito contratto per curare sua madre. La posta in gioco diventa sempre più alta, le azioni sempre più pericolose, le ricompense sempre più interessanti, gli scopi delle azioni criminali sempre più misteriosi. Quando scoprirà i reali obiettivi delle loro imprese, dovrà utilizzare tutta la sua abilità per restare vivo.
