The English Teacher è l’opera prima di Craig Zisk, regista attivissimo da oltre vent’anni in televisione, ed è il classico esempio di come le intenzioni non riescano a trasfondersi nel prodotto finale. Parte come satira per poi terminare come commedia sentimentale sull'accettazione e il perdono, il tutto attraverso uno sviluppo narrativo non sempre convincente, con salti umorali difficilmente comprensibili, tentativi di fare denuncia subito sopiti da trovate molto prevedibili.
Si parla della scuola negli Stati Uniti, dell’importanza degli ex allievi, dei clan che si creano e che permettono alle high school, anche a quelle di provincia, di godere di un pizzico di notorietà. Il film racconta la storia di una quarantacinquenne, single e frustrata, che insegna letteratura inglese e scrittura letteraria in un liceo di provincia. E’ insicura, amorfa fino a quando non incontra un ex allievo che era partito per New York con la certezza di diventare drammaturgo di successo. Così non è stato, ma la donna, leggendo una commedia del giovane, convince l’insegnante di tecnica teatrale della scuola a metterla in scena. Lei si innamora del ragazzo ma è lui a fare il primo passo facendole immaginare che il futuro potrebbe essere diverso e più bello. Per peggiorare tutto, c’è un ulteriore e prevedibilissimo amore, quello definitivo, che la coinvolge con un suo coetaneo. Il film è raffinato ma vuoto, ha alcune trovate, soprattutto quelle legate alla voce fuori campo che immagina lo sviluppo di alcune scene in maniera diversa da come poi accadono. E’ davvero poco per farlo valutare un buon film e questo nonostante la prova positiva di tutti gli interpreti. Julianne Moore ci ha abituati all’eccellenza e di lei ricordiamo bellissime prove proprio all’interno del microcosmo delle donne irrisolte ed infelici, ad esempio in Magnolia (1999) di Paul Thomas Anderson, il bellissimo Lontano dal paradiso (Far from Heaven, 2002) di Todd Haynes e I ragazzi stanno bene (The Kids Are All Right, 2010) di Lisa Cholodenko. Questa pur buona prova non è tale, però, da farla entrare fra le sue migliori. Nel ruolo del regista frustrato e disonesto il bravo Nathan Lane, che dà vita ad un ex studente che vive drammaticamente la sua vita di fallito di lusso. In questo ruolo l'ex bambino prodigio di Hollywood Michael Angarano appare poco convincente. Il film arriva sui nostri schermi con due anni di ritardo.