Un sacchetto di biglie (Un sac de billes) è un romanzo dal tono autobiografico scritto da Joseph Joffo e pubblicato nel 1973 quando aveva quarantadue anni. Dopo questi ne scrisse un paio d’altri. È un parrucchiere prestato alla letteratura che prima di mettere su carta i suoi ricordi aveva proseguito l’attività del padre, uomo onesto e barbiere di mestiere.
Nonostante l’enorme successo del romanzo, ha continuato nella sua attività, gestendo ancora ora un negozio. Dallo stesso libro era già stato tratto un altro film, Un sacchetto di biglie (Un sac de billes, 1975) di Jacques Doillon. Il sessantenne canadese Christian Duguay si avvicina alla storia con umiltà, cercando di dare un tono umano alla vicenda senza mai sorpassare l’esile linea che divide il dramma dal melodramma. Con molte esperienze televisive e poche cinematografiche – il suo ultimo lavoro per il grande schermo è stato il dimenticabile Belle & Sebastien - L'avventura continua (Belle et Sébastien, l'aventure continue, 2015) – questo regista si limita a una gradevole messa in scena anche se si è parzialmente occupato della sceneggiatura. In Francia il romanzo è entrato nel novero di quelli considerati per ragazzi e le peripezie vissute dai due fratelli vengono lette in un’ottica da storia d’avventure. Il regista usa la stessa chiave narrativa del suo titolo precedente, e crea un’ulteriore occasione di cinema per famiglie. Attori scelti molto bene, musiche che sottolineano le varie fasi della vicenda, montaggio ben calibrato, fotografia che racconta anche la bellezza dei luoghi attraversati. Non è un grande film ma, sicuramente, anche in Italia coinvolgerà chi col cuore tenero vorrà commuoversi. Il piccolo Dorian Le Clech, qui alla sua prima prova quale protagonista, diventa immediatamente il beniamino del pubblico. È la storia vera di due fratelli ebrei nella Francia occupata dai tedeschi che, con una dose sorprendente di coraggio, furbizia e ingegno riescono a sopravvivere alle barbarie naziste e a ricongiungersi alla famiglia che volutamente si era dispersa per cercare di salvare tutti i componenti. Il padre è l’unico ucciso dai Nazisti ma i suoi figli e la moglie, grazie a questo suo piano dettato dalla disperazione, rimasero in vita e poterono iniziare una nuova esistenza.