Benh Zeitlin ha tratto il suo film d’esordio, Re della terra selvaggia (Beasts of the Southern Wild – Bestie del selvaggio sud), dal testo teatrale Juicy and Delicious, Beasts (Bestie succose e deliziose) di Lucy Alibar. Nel passato di questo giovane regista, è nato nel 1982, si era segnalato per alcuni cortometraggi in cui convivevano fantasia e osservazioni documentarie.
E’ la stessa miscela che ritroviamo in questo film: un terreno assai vicino alla documentazione insaporito da sprazzi di fantastico. Il primo elemento poggia sulla radiografia delle terribili condizioni in cui vivono gli abitanti della Bayou, zona paludosa nel sud della Louisiana. Gente poverissima che abita casupole costruite con latta e cartone, usa barche di fortuna ricavate da carcasse di automobili, mangia cibo spazzatura, abusa dell’alcol, diffida del mondo esterno sia per ignoranza, sia per giustificato sospetto verso il governo. Hushpuppy ha sei anni e vive con il padre, ammalato di leucemia, dopo che la madre se n’è andata. L’arrivo dell’uragano Katrina (23- 30 agosto 2005), uno dei cinque più violenti della storia USA, le impone una crescita rapida e forzata immettendola violentemente in un ruolo da adulti. E' un passaggio cadenzato anche da fantasie e ricordi infantili. Quvenzhané Wallis, la piccola interprete del personaggio, ha colpito critici e addetti ai lavori sino a spingerla alla candidatura al Premio Oscar 2013 quale miglior interprete femminile. Scelta opinabile, tenuto conto che a quell’età è molto difficile scindere le reazioni istintive da quelle indotte dalla recitazione. Queste osservazioni a parte, il film riesce a creare forti emozioni raccontando storie e personaggi ordinari e questo è un merito di non poco conto.