Lo sconosciuto del lago (L’inconnu du lac) del francese Alain Guiraudie è stato presentato, nel programma della sezione Un certain regard dell’ultimo Festival di Cannes. Qui ha ottenuto un gran successo di pubblico, ovazioni da parte della critica francese e il premio per la miglior regia di quella sezione, entusiasmi che non ci sentiamo di condividere neppure in parte. Il film si svolge su una spiaggetta lacustre per nudisti gay e nella boscaglia che la circonda.
Qui si consumano incontri sessuali (debitamente ripresi in gran dettaglio) fra maschi di varia età ed avvenenza e si consuma un omicidio a sfondo erotico. Un giovane omosessuale, che ha assistito casualmente al delitto (un prestante maschio baffuto ha annegato il compagno occasionale), s’innamora dell’omicida, stringe con lui una relazione amorosa che lo porta a rischiare di essere accusato di complicità nel delitto. Finale grandguignolesco con l’assassino che sgozza un robusto signore, non omosessuale, che si era intromesso nella storia, e pugnala a morte il commissario di polizia che aveva intuito ragioni e responsabilità del delitto. Sembrerebbe una vicenda d’amore fra uomini, ma la grossolanità della messa in scena e la povertà del linguaggio la relegano al livello di un film pornografico amatoriale. Per la cronaca va segnalato che alcuni critici francesi hanno gridato al capolavoro omosessuale, ma questa è solo l’ennesima prova che non tutti i recensori sono concordi nei loro giudizi.