Il segreto di Babbo Natale (Saving Santa), prodotto di animazione britannica di Leon Joosen e Aaron Seelman al loro primo lungometraggio, era indirizzato alla televisione e ad un pubblico prescolare senza troppe pretese. Il film si avvale di riferimenti e di situazioni già noti al pubblico adulto ma che possono conservare un sapore di novità per i più piccoli.
Molto vicino a Ritorno al futuro (Back to the Future, 1985) di Robert Zemeckis, caratterizza i personaggi con i classici stereotipi dei buoni/vincenti e cattivi/perdenti. Un doppiaggio italiano di stampo televisivo, molto carente e probabilmente fatto con un budget limitato, peggiora ulteriormente il tutto. Realizzato dalla Prana Animation Studios, società che opera normalmente nell’ambito del piccolo schermo, non ha ambizioni particolari anche se è stata realizzata anche una edizione in 3D. Lo scorso anno era stato presentato in Italia sempre da loro Trilli e il segreto delle ali (Secret of the Wings, 2012) ma a novembre e quindi con minore concorrenza; oltretutto, la qualità era anche superiore. Mandato allo sbaraglio per di più durante le festività natalizie, questo elfo pasticcione ha poche possibilità di ottenere un grosso successo. Un Babbo Natale particolarmente tecnologico ha affidato ad una società creata appositamente, la Santech, l’ideazione, la progettazione e la realizzazioni dei doni. Una volta all’anno esaminano le idee di altri elfi che sperano di essere scelti per potere entrare nell’elite dei collaboratori più stretti del saggio vecchio. Bernard ha come compito quello di spalare gli escrementi delle renne, presenta una specie di marchingegno che non viene scelto ma che involontariamente fa individuare a perfido proprietario di casa di spedizioni internazionali il laboratorio del Polo. L’elfo scopre la macchina del tempo usata da Babbo Natale e, non senza vari inconvenienti, riuscirà ad evitare che l’uomo d’affari rubi il segreto delle consegne fatte tutte allo stesso tempo, e puntuali, in tutto il mondo. In originale, Bernard è doppiato da Martin Freeman, il protagonista nel ruolo di Bilbo de Lo Hobbit - La desolazione di Smaug. Oltre a lui appaiono in un cast molto ben calibrato le voci di Joan Collins e Tim Conway: forse sarebbe stato meglio lasciare tutto in originale piuttosto che creare una edizione italiana così deficitaria.