Ti guardo (Desde allá - Da lontano), coronato con il Leone d’Oro alla Mostra di Venezia 2015, è il primo lungometraggio narrativo del venezuelano Lorenzo Vigas e racconta una storia d’amore fra un guardone omosessuale e un ragazzino marginale. Il primo è un meccanico odontoiatra proprietario di un laboratorio ben avviato, il secondo un delinquentello che vive nelle zone povere di Caracas, campando di furti e piccoli traffici.
S’incontrato quasi per caso, il ragazzo picchia e deruba l’uomo più maturo e quest’ultimo finisce per innamorarsi di lui. Il giovane prova, a sua volta, affetto per il signore benestante che gli confessa di disprezzare il padre senza spiegarne la ragione, anche se non è difficile intuire che alla base di tanto odio ci siano vecchi abusi sessuali. Il marginale, per fargli un favore, uccide genitore del buon borghese, ma l’amante gay lo denuncia alla polizia. Siamo nei pressi del cinema melodrammatico sullo sfondo di una città caotica e con ambientazioni spesso miserevoli. Un quadro che non esclude suggestioni politiche e sociologiche come quelle che nascono dalla contrapposizione fra il povero (il ragazzo) e il ricco (il maturo professionista). Una storia d’amore e ripulsa che non si cura di offrire allo spettatore tutte le chiavi di lettura per dipanarla, ma che offre a chi la segue una confezione accurata e psicologicamente motivata tale da incantare chi lo segue cercando di coglierne i molti elementi emblematici che si celano sotto l’apparente linearità di una storia semplice. E’ un film non originale, ma sorretto da un’ottima capacità narrativa.