Chiunque vada a vedere il sequel del film sul personaggio di Machete, sa perfettamente a cosa va incontro e, sicuramente, non sarà deluso. Machete Kills è prevedibile nello sviluppo, è a dir poco trash (non si contano i corpi di persone sfracellate o triturate dalle pale di elicotteri) eppure riesce a divertire come capitava di fronte ad un classico B movie anni cinquanta. Robert Rodriguez è come sempre factotum dei suoi film dei quali firma regia, soggetto, sceneggiatura, fotografia, montaggio, musica, produzione e, in questa maniera, lascia la sua impronta in maniera indelebile.
In questa occasione coinvolge alcuni artisti suoi amici che interpretano brevi scene di cui non è lecito annunciare nulla, ma che è una delle poche trovate vere di un film divertente ma non entusiasmante, fracassone ma non distruttivo, trash ma con qualche venatura di narrazione convenzionale. Tra i tanti volti noti utilizzati dal regista messicano citiamo Mel Gibson, Jessica Alba, Lady Gaga, William Sadler e Charlie Sheen tutti impegnati in un gioco infantile interpretato da adulti. Detto questo, è d’obbligo parlare del bravo e ormai quasi settantenne Danny Trejo, un attore che nel suo viso scavato dalla vita ha una immobile espressività che gli permette di evitare dialoghi pur dicendo mille cose. La sceneggiatura serve unicamente a rendere plausibili, non logiche, le scene e gli avvenimenti che si snodano sullo schermo. Ci sono un po’ tutti i luoghi comuni possibili e pensabili ma appositamente cercati dagli autori: anche se non sempre risultano funzionali allo sviluppo del film. Trejo è perfetto come lo era stato nel primo film del 2010, è un uomo che la vita ha reso insensibile, si dice sia immortale, è pronto ad uccidere in ogni momento senza chiedere a se stesso e agli altri spiegazioni. E’ un ex agente Federale, è addestrato per le squadre speciali, è una macchina senza cuore che nessuno riesce a fermare. Qui è chiamato dal Presidente degli Stati Uniti per scoprire dove si nasconde un folle che ha un missile puntato su Washington. E’ facile trovarlo ma, avendo collegato al cuore un timer che dopo ventiquattro ore farà partire il missile contro Washington, non può essere ucciso. Oltretutto, l’uomo è soggetto ad uno sdoppiamento di identità che lo trasforma, senza apparente logica, da uomo buono e timoroso a sadico disposto a morire per uccidere milioni di persone. Gradevole l’idea che all’inizio, prima del film vero e proprio, sia presentato un trailer antichizzato del film Machete Kills Again … in the Space che, secondo fonti d’oltreoceano, è solo un’ulteriore gioco di Rodriguez poiché non è previsto nessuna ulteriore avventura di Machete. Tuttavia quando si dice che una cosa non si farà mai, capita spesso che invece appaia bella e pronta poco tempo dopo.