Go With Me (Vieni con me), visto fuori concorso alla Mostra di Venezia del 2015, dello svedese Daniel Alfredson è una produzione americana che segue le piste di decine di western, ma è ambienta ai giorni nostri fra le foreste del nord est degli Stati Uniti, ai confini con il Canada.
Un terzetto combinato per caso – lei è una donna perseguitata e aggredita, lui un anziano ansioso di vendicarsi, il terzo un ragazzone balbuziente e non molto perspicace – si mette alla ricerca di una sorta di mafioso locale che incute paura a tutti, poliziotti compresi. Inizia in questo modo il classico percorso dei quasi – buoni alla ricerca del cattivissimo che, dopo un bel po’ di scazzottate, incendi e scontri a fuoco, incontrerà la giusta punizione. Un film commercialmente molto ben costruito, ma che ha ben poco da dire sul versante del innovazione del linguaggio o dell’originalità del racconto. Rimane, in positivo, l’interpretazione davvero magistrale del settantottenne Anthony Hopkins, un attore inglese, naturalizzato statunitense, con alle spalle una corposa carriera nel cinema e nel teatro. Qui mette in campo le sue qualità migliori creando un personaggio di forte spessore e di non meno robusta attrattiva.