The Witch ha vinto il premio per il miglior regista al Sundance Film Festival 2015, è nato da un progetto sviluppato all’interno della stessa manifestazione da un settore che selezionava sceneggiature di debuttanti ed è costato tre milioni e mezzo di dollari. E’ un horror anomalo, un thriller in cui molto è basato sulla paura che attanaglia per il susseguirsi di situazioni inspiegabili che fanno sentire indifesi i vari personaggi.
I concetti secolari di stregoneria, magia nera e possessione sono rivisitati e riuniti per raccontare la storia intima dello spaventoso disfacimento di una famiglia. Poco succede, i ritmi sono rarefatti, ma l’eleganza assoluta delle immagini e la messa in scena perfetta permettono di accettare i limiti emozionali di una storia priva di violenza, pur portando alla morte quasi tutti i personaggi. Realizzato in toto da Robert Eggers, debuttante nel lungometraggio, con alle spalle due corti di ottima fattura – Hansel and Gretel (Hansel e Gretel, 2007) tratto dalla fiaba Jacob (1785 – 1863) e Wilhelm (1786 – 1859) Grimm e The Tell-Tale Heart (Il cuore rivelatore, 2008) tratto da Edgar Allan Poe – che gli hanno permesso di affinare le sue capacità nello studio della struttura drammaturgica. Il film è ambientato nel New England intorno al 1630 e segue le drammatiche vicissitudini di un invasato predicatore che insieme alla moglie e ai cinque figli viene allontanato dalla comunità in cui vive per il suo estremismo nell'interpretazione della parola di Dio. I sette si trasferiscono in una casa nei pressi di un bosco misterioso con l’intenzione coltivare i terreni ed allevare animali. Il bambino più piccolo, affidato alla sorella maggiore, scompare improvvisamente e non viene più ritrovato. Questa tragedia innesca una spirare d’odio tra gli altri membri della famiglia, che sono messi l'uno contro l'altro da bugie, omissioni, superstizioni, reciproche accuse. Il padre è in crisi con la moglie, la figlia adolescente si sente peccatrice, il fratello minore sparisce e poi, quando torna, sembra essere posseduto da un demone, i due fratelli gemelli vivono di furbizie e spargono zizzania. E’ già iniziato un percorso che li porterà alla morte, fine legata al soprannaturale. Il punto di non ritorno nasce dall’attrazione fisica che il fratello prova per la sorella. A questi personaggi si aggiunge un’avvenente ragazza, uno strano coniglio e un’altrettanto anomala capra. Pochi effetti visivi – bella la scena finale – ben calibrati all’interno della storia. Urla ce ne sono, ma legate soprattutto ai capricci dei gemellini.