Con The Protector 2 Tony Jaa, il tailandese erede di Bruce Lee e Jackie Chan, interpreta il sequel di The Protector - La legge del Muay Thai (Tom yum goong, 2005) dopo avere inanellato vari titoli non entusiasmanti. Il maggiore interprete del muay thai, spettacolare disciplina orientale che è anche filosofia di vita, mischiato con kung fu ed altre discipline marziali, è stato praticamente costretto ad accettare di lavorare nuovamente col regista Prachya Pinkaew con cui ha un rapporto di amore ed odio.
Pur mantenendo un’invidiabile forma fisica, l’attore – atleta risulta meno credibile, a trentotto anni, come ragazzo degli elefanti, ma questo poco importa perché la vicenda serve unicamente a giustificate gli incredibili coreografici caroselli di stunt man noti tra i più spericolati d’oriente che rischiano molto di più di quelli della Hong Kong factory. Le coreografie sono state ideate da quello che era ritenuto il massimo maestro di questa difficile e pericolosa arte visiva, Panna Rittikrai, recentemente deceduto dopo una lunga malattia. Le steadycam fissate sul suo fanno vivere allo spettatore imprese molto movimentate ma prive di grande azione, le soggettive continuative ed improbabili lasciano dubbi sul valore del regista. Sul piano della trama e della recitazione le cose non vanno meglio: non una novità per il protagonista anche se la presenza dello statunitense Rza avrebbe dovuto aggiungere qualche elemento di interesse, mentre si deve constatare che la sua incapacità come attore è superata dalla sue esibizioni atletiche che nemmeno una postproduzione molto complessa riesce a rendere interessante. Il film è stato presentato e sponsorizzato negli Stati Uniti da Quentin Tarantino e presentato in oltre millecinquecento sale ottenendo buoni incassi. Tony Jaa sarà tra gli interpreti di Fast & Furious 7, previsto per il 2015 per la regia di James Wan. La storia narra de l’ultimo custode di elefanti da guerra del re ritorna al suo villaggio deciso a vivere in serenità e a insegnare il muay thai. La tranquillità però sarà interrotta bruscamente quando feroci bracconieri rapiscono il suo cucciolo di elefante. Quando il capo dei bracconieri viene trovato morto, lui è il primo indiziato e, accusato di omicidio, si ritrova alle costole sia l’Interpol sia due spietate sicarie pronte a tutto pur di ostacolarlo nella ricerca che lo porta in contatto con un circuito di incontri clandestini organizzati.