Ilya Naishuller è un giovane artista d’origine russa, che ha vissuto in Inghilterra e ama sperimentare sistemi di ripresa impossibili o, quantomeno, già utilizzati ma non in maniera così estesa. E’ nato come cantante del gruppo russo punk Biting Elbows che si esprime attraverso l’indie rock. Con questo complesso aveva realizzato il video musicale Biting Elbows: Bad Motherfucker, una storia operistica, dura, raccontata interamente dal punto di vista del protagonista, un lavoro ipnotizzante, che ha avuto in rete oltre centoventi milioni di visualizzazioni.
Il film di cui parliamo è nato dal coraggio del produttore Timur Bekmambetov che ha trovato gli ingenti fondi necessari a produrre un lungometraggio che riteneva possibile anche se di difficile realizzazione. Girato quasi interamente con macchine da presa GoPro e con equipaggiamenti creati ad hoc, offre una sorta di emozione continua, ma è anche il tentativo, riuscito, di creare un modo veramente nuovo di costruire un film d’azione. Hardcore! è fatto tutto, ma proprio tutto, in soggettiva ed il protagonista è un uomo di cui si sa poco, che si risveglia da un sonno imposto e si trova di fronte una scienziata che dice di essere sua moglie. Di lui mai si vede il volto, ma si immagina essere un cyber confezionato dalla donna che lo ha fatto, o almeno questo è quanto si vuol fare credere, per salvarlo da sicura morte. Perfettamente realizzato usando oltre cento stuntman (divisi nei vari utilizzi da car driver a fighter per arrivare ai più normali cascatori) e molteplici società di effetti speciali, tra cui alcune poco note create in Russia negli ultimi anni, il film è a tratti disturbante per il realismo esasperato che caratterizza oltre l’ottanta per cento delle immagini. Si precipita in burroni, si ricevono botte incredibili, si viene feriti oppure rincorsi in luoghi pieni di trappole, non si ha mai un attimo di tregua. Questo ritmo al fulmicotone è la caratteristica principale di uno spettacolo d’azione che allontana dalla sala chi non sopporta troppa veridicità nel descrivere le tante morti che punteggiano i vari momenti della narrazione. Niente è certo nella vita di questo violento soldato creato per diventare una macchina di distruzione. Forse era sposato, forse quelli che gli dicono essere suoi amici lo sono per davvero, forse i suoi molteplici nemici sono meno cattivi degli altri. Henry, questo il nome del cyber che mentre combatte perde energia e rischia di spegnersi, vorrebbe che la donna vista all’inizio fosse realmente la moglie di cui non ha nessun ricordo. Per lei combatte strenuamente, anche se si rende conto che non sa niente se non quello che gli è stato detto o che ha scoperto. Continua ad uccidere perché è quello che gli altri gli chiedono, compreso Jimmy, uno scienziato bloccato su di una carrozzella, che coordina vari suoi Avatar in grado di compiere qualsiasi impresa. E’ interpretato con bravura e grande ironia dal quarantaduenne attore, regista e produttore cinematografico sudafricano Sharlto Copley che ha realizzato molti lavori di ricerca. Un uomo, trasformato in soldato cyber, si sveglia di fronte a una donna che dice essere la moglie e che è subito rapita. Lui cerca di ritrovarla e uccide tutti quelli che lo ostacolano.
