Giraffada (come dire l’intiffada della giraffa) del palestinese Rani Massalah è un film ben fatto, ironico e fantastico ispirato alla lontana a eventi realmente accaduti nel 2002 in cui s’immagina che a Qalqilya, nella zona sottoposta all’Autorità Palestinese, territorio che gli israeliani hanno trasformato in qualche cosa di simile a un ghetto circondato da alte mura – ci sia uno zoo che ospita anche una coppia di giraffe.
Quando il maschio muore sotto le bombe degli aerei con la stella di Davide, la femmina entra in crisi e smette di mangiare anche se attende un cucciolo. Diventa allora necessario procurarle un compagno che l’aiuti a superare la solitudine. Si occupano di questo il veterinario che cura gli animali fra mille difficoltà, il figlio orfano che stravede per questi mammiferi, e una volenterosa fotografa francese. La missione sarà portata a termine rubando un maschio di giraffa dal Ramat Gan Safari Parkuno, uno zoo israeliano e facendolo arrivare, attraverso mille ostacoli, in quello palestinese. Poco importa se il generoso veterinario finirà in prigione, ad attenderlo rimarranno la bella fotografa e il figlio. Nel film chi fa la figura peggiore, non poteva essere altrimenti, sono i militari di Tel Aviv e i coloni mandati a impiantare fattorie nei territori ex - palestinesi. Come capitava nei film di propaganda americana durante la seconda guerra mondiale, questi antagonisti sono tutti brutti, violenti e stupidi. Questa prevedibile presa di posizione non compromette del tutto un racconto spiritoso, dolce e divertente. Come dire il classico film per famiglie da destinarsi alle programmazioni natalizie.