Film curioso, irrisolto, nato dalla fusione di varie realtà per realizzare un prodotto spurio ed incapace di interessare. Chi ha organizzato tutto è Luc Besson che con la sua EuropaCorp ha unito capitali francesi con altri molto appetiti provenienti dalla Cina, il tutto per realizzare un film da cui ci si attendeva molto sia come qualità sia a livello di incassi.
Un film mediocre costato oltre 30 milioni di dollari e che fino ad ora ne ha incassati solo una ventina. Eppure gli sceneggiatori sono collaudati, ma in cinque non sono riusciti a creare una struttura che regga meno di novanta minuti. Alla regia il solitamente bravo sessantatreenne newyorkese Barry Sonnenfeld - di cui si ricorda la triade Men in Black (1997 – 2002 – 2012) con Will Smith e Tommy Lee Jones, le due parti de La famiglia Addams (The Addams Family, 1991 – 1993) con Anjelica Huston e Raul Julia – capace di rendere gradevole anche vicende non esattamente interessanti come quelle alla base di Vita da camper (RV, 2006) con Robin Williams. Tuttavia in questa occasione non riesce nell’impresa e firma una commedia dal taglio televisivo adatta per un pubblico familiare senza pretese. Non certo un grande risultato, se si pensa che ha potuto contare sull’ironia di Kevin Spacey – utilizzato, però, soprattutto in voce dato che il suo personaggio è trasformato in gatto – e sul carismatico Christopher Walken in un cammeo molto riuscito. Non sappiamo chi abbia scelto il cast ma, purtroppo, oltre a loro due ci sono la spocchiosa moglie Jennifer Garner e la non certo gradevole figlia undicenne Malina Weissman dalla recitazione troppo impostata per essere spontanea. Altri personaggi, a parte il figlio di primo letto dell’uomo, praticamente non si notano. Gli effetti speciali sono la parte meglio riuscita, con le animazioni del gatto quasi perfette e divertenti, capaci di offrire un minimo di piacere alla visione del film. Peccato, ad esempio, non sfruttare meglio il Felix Perkins (l’interprete è Christopher Walken, pensato come misterioso proprietario di un negozio di animali, un personaggio sicuramente sviluppabile in maniera migliore. Un miliardario tutto lavoro e poco famiglia, va al compleanno della figlia undicenne in ritardo e, per farsi perdonare, le compera il gatto che lei desiderava e che lui non gradisce. Un brutto temporale (ed il mancato aiuto di una persona a cui ha fatto molti torti) lo porta a precipitare dal tetto di un grattacielo. Ben presto si ritrova, mentre il suo corpo giace in coma su un letto d’ospedale, nei panni del micio che stava per portare in regalo alla figlia. Viene adottato dalla sua famiglia, cerca disperatamente di far capire chi è, vive con il timore di essere castrato. Scopre la vita serena, riscopre l’amore della figlia, e…