Il quarantasettenne di Columbus Ash Brannon fino ad ora è stato impegnato nella regia a quattro mani di Toy Story 2 - Woody & Buzz alla riscossa (Toy Story 2, 1999) e Surf's Up - I re delle onde (Surf's Up, 2007). E’ principalmente un ottimo tecnico che conosce molto bene l’animazione ma che è in grado di fornire il suo contributo anche a livello artistico.
Nato all’ombra della Pixar, ha lavorato anche per la Dreamworks e la Sony Pictures Animation. In questa occasione, ha operato in una coproduzione cino - statunitense che ha impegnato Huayi Tencent Entertainment Company e Mandoo Pictures, ambedue nate per realizzare questo film, con un investimento di circa 60 milioni di dollari. Anche in questa occasione non ha demeritato, segno che la sua ineccepibile professionalità gli permette di affrontare sempre nuove sfide. Rock Dog è un racconto di formazione in cui un giovane cane affronta grandi avventure per seguire la sua passione musicale, ad un certo punto aiutato anche dal burbero padre che riesce a mettere in primo piano la passione del figlio cassando il suo desiderio di avere un rampollo ubbidiente che prosegua le tradizioni familiari divenendo animale da guardia. E’ una lezione di vita in cui il bene supera ogni cosa, dove il motto è insegui i tuoi sogni, in cui un adulto mette in discussione se stesso e le sue convinzioni, dove l’ingenuità può controbattere lo spietato mondo della Metropoli in cui i lupi rappresentano il male e sono identificati nella malavita, con un buono capace di sconfiggere cattiveria e violenza con furbizia e intelligenza. Non solo, i duri mastini sono gli eroi positivi, le pecore formano un esercito, i tranquilli tibetani sono visti come particolarmente pronti alle trasformazioni sociali, al rock, alla vita della metropoli. Inutile dire che il giovane riesce a realizzare il suo sogno ma, nello stesso tempo, nel momento del bisogno riesce a salvare le pecorelle. Animazione molto bella, personaggi che si ricordano facilmente, splendida musica, battute anche divertenti, una morale ineccepibilmente fatta trasparire senza mai diventare protagonista assoluta. C’è da dire che l’opera di Zheng Jun è servita solo come ispirazione, il film non è una sua trasposizione. Basterà sapere che lì è un mastino tibetano che vive in un tempio buddista dopo che i suoi genitori e fratelli sono morti per proteggere una famiglia di contadini, che il nonno lo allena in meditazione canina e un musicista rock in pellegrinaggio lo adotta come un figlio e lo porta a Pechino. Nel film un giovane mastino tibetano viene preparato per diventare guardiano di un gregge che vive in un villaggio. Pensa di non essere portato per questo ruolo al quale il padre lo indirizza e quando scopre, da una radio caduta da un aereo, un brano rock, apprezza il mondo della musica, segue il suo sogno nella grande città, per un’insieme di situazioni diventa inseparabile della rock star che lo ha ispirato e attira su di sé le mire del dei perfidi lupi.