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Shut In Shut In Hot

Shut In

Cast, Crew, Infos - Cinema

Titolo originale
Shut In
Sceneggiatura
Christina Hodson
Interpreti
Naomi Watts, Oliver Platt, Charlie Heaton, David Cubitt, Jacob Tremblay, Crystal Balint, Clémentine Poidatz, Ellen David, Alex Braunstein, Tim Post.
Nazionalità
Anno
Durata
96

Il nome di Naomi Watts, attrice innegabilmente dotata e in grado di fornire buone prove, induce la speranza di un buon film, anche di fronte a una produzione a basso costo di area francofona. Invece, Shut In dimostra ancora una volta che la povertà nella sceneggiatura provoca una notevole noia e disinnamoramento del pubblico, aumentato ancora di più se legato ad una inesistente presenza registica. x

Si dice sia ispirato a un qualcosa che Christina Hodson, unica responsabile dello script, abbia vissuto nella sua casa di New York, ma i rumori e le presenze c’erano solo i classici topi che camminano nelle intercapedini delle vecchie case popolari, e che ne sia rimasta segnata. Quello che si può dire, dopo 90 minuti inutili e ripetitivi, è che non abbia saputo condividere con gli spettatori né questa né qualsiasi altra emozione. E’ un film volutamente claustrofobico, girato in una casa lontana da tutto e tutti, sommersa dalla neve, con scene realizzate soprattutto al buio. Tutto questo non è gestito in maniera accettabile dal regista televisivo Farren Blackburn, qui al suo debutto nel lungometraggio. Poco importa del dramma della donna che vive col figliastro disabile – reiterate le immagini in cui lei lo accudisce con attenzione e con un latente sentimento di disagio - ancora meno dei suoi rapporti col mondo fatti quasi unicamente via skype (e Oliver Platt non regge questo personaggio che richiedeva espressività maggiore dato che a lui è permesso unicamente di apparire su di un monitor). Ancora meno il sereno distacco (alias, menefreghismo) dello sceriffo locale di fronte a misteri che non farebbero dormire neppure la persona più scafata. Va detto che, per fortuna, non esistono effetti visivi debordanti, la tensione si crea attraverso i suoni, ma non porte che cigolano, e che il mezzo più utilizzato dal regista per cercare di spaventare è il buio. Situazioni che i cinefili hanno vissuto mille volte raccontati da autori sicuramente più validi e che agli appassionati del horror vero danno fastidio e noia. Una psicologa infantile vive con il marito e il figliastro diciottenne in una landa desolata. Padre e figlio, in continua tensione, partono in macchina e litigano. L’uomo muore a causa dell’incidente stradale provocato dal giovane, che rimane paraplegico ed in stato vegetale. La donna si ferma lì per essere più vicino allo sfortunato e continua la sua attività professionale. Segue un ragazzino molto chiuso, che i suoi capi vorrebbero mandare in città, ma lei – dopo che durante la notte il piccolo l’aveva raggiunta per non sentirsi solo – chiede di poterlo ospitare: durante la notte sparisce. Da qui iniziano gli incubi che porteranno alla scoperta di una realtà molto particolare.

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opinioni autore

 
Shut In 2016-12-07 10:19:22 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
6.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    07 Dicembre, 2016
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