Una condizione morale devastata che lo porta sino a dubitare di Dio e che spererebbe sanata da qualcuno capace di rimarginare le ferite che gli devastano lanimo. Invece, si trova ad aver a che frequentare con superiori e colleghi che gli rifilano frasi fatte e non prestano alcuna attenzione a ciò che dice. Con i famigliari gli va ancora peggio: il padre, un ex generale, rimbambisce dietro una procace moldava e, morta quella, sbava su una caraibica non meno avvenente. Fratello e sorella, poi, volteggiano in piena follia preoccupati solo di fare quattrini, riempirsi il naso di cocaina e scaricare su di lui ogni problema. E un mondo irresponsabile, impazzito, privo di qualsiasi sentimento. Lunica che sembra mantenere un minimo di umanità è la figlia della defunta, che lotta con le unghie e i denti per difendere il figlio che sta allevando da sola, disposta anche a partecipare a chat erotiche o a farsi guida in minigonna e peplo di frettolosi turisti. Il film funziona piuttosto bene quando descrive il marcio che segna il nostro mondo ma naufraga in un finale quasi assolutorio, in cui il ritorno ai drammi dellAfrica appare lunica soluzione possibile. In questo riemerge un vecchio vizio buonista, sostanzialmente assolutorio, venato di bonomia e privo di rabbia autentica. E' più un catalogo di buone intenzioni sfruttate solo in parte che unopera compiutamente riuscita.
valutazione: 1 23 4 5
Titolo originale: Io, loro e Lara; regia: Carlo Verdone; sceneggiatura: Carlo Verdone, Francesca Marciano, Pasquale Plastino; interpreti: Anna Bonaiuto, Laura Chiatti, Angela Finocchiaro, Sergio Fiorentini, Marco Giallini, Carlo Verdone; produttore: Laura Fattori; fotografia: Danilo Desideri; montaggio: Claudio Di Mauro; musica: Fabio Liberatori; ricerca attori: Yozo Tokuda; società produttrice: Warner Bros.; nazionalità: Italia; anno di edizione: 2010; durata: 115 min.