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Moon ··· Moon ··· Hot

Moon ···
Moon (Luna), opera seconda dell’inglese Duncan Jones, appartiene al filone della cosiddetta fantascienza psicologica o morale, un genere che utilizza scenari futuristici per riflettere su problemi esistenziali di valore pressoché eterno. In un futuro prossimo venturo la Luna è diventata terreno di sfruttamento da parte di una multinazionale ha trovato modo di produrre energia pulita sfruttando gli elementi presenti in alcune rocce situate nel lato oscuro del nostro satellite. Sono stati installati poderosi impianti di raccolta, i mietitori, che imbrigliano i preziosi elementi in cilindri che poi sono spediti sul nostro pianeta. A sorvegliare l’intero ciclo, un solo addetto che ha siglato un contratto di tre anni, vissuti in solitudine e lontano dalla famiglia.

Il tempo dell’accordo sta per scadere, quando gli capita un incidente, il suo mezzo finisce dentro un cratere e lui rimane ferito. Si risveglia nell’abitacolo in cui ha vissuto per molti mesi con un suo clone. Mentre la sua salute peggiora, i rapporti con l’altro diventano sempre più amichevoli, sino alla scoperta di un intero deposito di cloni dei precedenti guardiani. I dirigenti dell’azienda li hanno messi lì per far si che la produzione non s’interrompa mai e per sostituire gli addetti che si ribellassero agli ordini della direzione. Sarà proprio il clone a ritornare sulla terra e a denunciare l’intera macchinazione. I punti di riferimento del film - oltre a numerose citazioni del classico 2001 Odissea nello spazio (2001: A Space Odyssey, 1968) di Stanley Kubrich, prima fra tutte il computer che dialoga con il guardiano – guardano a un mondo in cui la potenza delle grandi industrie schiaccia ogni residua umanità, asservisce ogni cosa alla regola del profitto. Il film è costruito molto bene e la regia riesce a ricavare una forte tensione da ambienti quasi unici e da pochissimi personaggi. Non ci sono elementi clamorosi, come capita nella fantascienza – evento (un esempio per tutti: la serie Star War), ma la forza del racconto è ancora più forte e la perorazione morale particolarmente intrigante.

valutazione: 1 23 4 5

Titolo originale: Moon; regia: Duncan Jones; soggetto: Duncan Jones; sceneggiatura: Nathan Parker; interpreti: Sam Rockwell, Kevin Spacey (voce), Dominique McElligott, Rosie Shaw, Adrienne Shaw, Kaya Scodelario, Malcolm Stewart, Robin Chalk, Matt Berry, Benedict Wong; produttori: Trevor Beattie, Stuart Fenegan, Mark Foligno, Alex Francis, Justin Lanchbury, Steve Milne, Nicky Moss, Deepak Sikka, Trudie Styler, Julia Valentine; musica: Clint Mansell; fotografia: Gary Shaw; montaggio: Nicolas Gaster; ricerca attori: Manuel Puro, Jeremy Zimmerman; scenografia: Tony Noble; direzione artistia: Hideki Arichi, Josh Fifarek; costumi: Jane Petrie; società produttrici: Liberty Films UK, Lunar Industries, Stage 6 Films, Xingu Films; anno di edizione: 2009; nazionalità: Gran Bretagna; durata: 97 min.

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