Stampa
PDF
 

Il mio amico Eric ···· Il mio amico Eric  ···· Hot

Il mio amico Eric  ····

Eric Bishop fa il postino a Manchester, la sua è una vita disastrata dopo il divorzio dalla prima moglie, due figli che non parlano con lui e gli riempiono la casa di ospiti inattesi e di merci di dubbia provenienza. Ha anche una figlia che sta per diplomarsi e che l’ha già reso nonno. Il lavoro è monotono e privo di soddisfazioni, solo le bevute con i colleghi e le partite di calcio del Manchester United - viste in gruppo o seguite in pullman - lo soddisfano e danno un minimo di luce alla sua vita. Un giorno si trova in camera il fantasma di Eric Cantona, il famoso giocatore francese che ha passato alcune stagioni gloriose e ricche di polemiche – prese a calci un tifoso che lo aveva chiamato francese di merda – proprio nel MU. L'ex – campione, famoso per le battute e i proverbi con cui sconcertava i giornalisti alle conferenze stampa, inizia a impartirgli alcune lezioni di vita, tese a fargli riconquistare l'ex moglie e a risolvere una pericolosa situazione in cui si è infilato il figlio maggiore facendo da spalla a un delinquente, capo di una banda molto pericolosa.

La soluzione verrà da una rumorosa, quando devastante, incursione di tifosi e colleghi di lavoro nella villa del criminale che sarà devastata, il padrone coperto di vernice e filmato nella sua umiliazione con minaccia di mettere il tutto su You Tube. Con Il mio amico Eric (Looking for Eric, letteralmente Cercando Eric) Kean Loach firma un dei suoi film migliori, un'opera in cui l'ironia, la solidarietà di classe la fanno da filo conduttore. Impareggiabile quell'Eric Cantona che saluta la fine dell'incursione nella villa del gangster con il pugno chiuso, così com’è bellissima l'esaltazione della forza che nasce dalla solidarietà fra i lavoratori. Una potenza sintetizzabile nella frase che i portalettere lanciano al malvivente umiliato e imbrattato: non ti azzardare a dare più fastidio al nostro amico, noi sapremo sempre trovarti, siamo postini! In quest'opera il regista inglese sposa amabilmente una piacevole ironia con la passione per il calcio e la militanza d'estrema sinistra. Il suo modo di mettere in circolo il mito - la sola idea del fantasma di Eric Cantona avrebbe dovuto far tremare i polsi - trasformandolo in qualche cosa di utile e profondamente inserito nei bisogni della classe operaia è un esempio d’intelligenza politica e di cinema d'alto spessore sociale. Allo stesso modo gli bastano poche battute, la discussione al pub fra tifosi vecchio stampo e nuove leve, per disegnare le trasformazioni, anche politiche, subite dallo sport più bello del mondo con l'entrata in campo di sponsor miliardari, televisioni a pagamento, commerci vari. Un film stilisticamente maturo, privo di fronzoli, forte nel discorso e nelle proposte. Un grande, classico, divertente, commovente cinéma de papà. Un'ultima osservazione. La versione che circola sui nostri schermi soffre, purtroppo, di un doppiaggio incredibile, psssimo nella scelta delle voci e nella trasposizione dei dialoghi in cui abbondano errori di sintassi e parolacce ben poco presenti nell'originale. Peccato, un segno di mancata accuratezza che rischia di compromettere, anche se in minima parte, il valore dell'opera.

valutazione: 1 2 34 5

Regia: Ken Loach; sceneggiatura: Paul Laverty; interpreti: Steve Evets, Eric Cantona, Stephanie Bishop, Gerard Kearns, Stefan Gumbs, Lucy-Jo Hudson, Cole Williams, Dylan Williams, Matthew McNulty, Laura Ainsworth, Max Beesley, Kelly Bowland, Julie Brown, John Henshaw, Justin Moorhouse, Des Sharples, Greg Cook, Mick Ferry, Smug Roberts, Johnny Travis, Steve Marsh, Cleveland Campbell, Ryan Pope, Ciaran Clancy, Adam Beresford; produttori: Tim Cole, Rebecca O'Brien; fotografia: Barry Ackroyd; ricerca attori: Kahleen Crawford; scenografia: Fergus Clegg; direzione artistica: Julie Ann Horan; società produttrici: Sixteen Films, Film Four, Canto Bros., Wild Bunch, France 2 Cinéma, Why Not Productions, BIM Distribuzione, Tornasol Films, Les Films du Fleuve, Radio Télévision Belge Francophone (RTBF); nazionalità: Gran Bretagna / Italia / Francia / Belgio / Spagna; anno di edizione: 2009; durata: 116 min.

Recensione Utenti

Nessuna opinione inserita ancora. Scrivi tu la prima!

Voti (il piu' alto e' il migliore)
Giudizio complessivo*
Commenti
    Per favore inserisci il codice di sicurezza.
 
 
Powered by JReviews