Tra il 1976 e il 1983 lArgentina subì una feroce dittatura militare, nata dal colpo di stato del 24 marzo 1976. Furono anni terribili chiusi, nel giugno 1982, dalla tragedia della guerra contro la Gran Bretagna, allepoca governata da Margaret Thatcher. Il conflitto fu causato dalla rivendicazione del controllo sulle isole Falkland (Malvine per gli argentini), un gruppo di scogli quasi disabitati al centro delloceano Atlantico soggetto, da lungo tempo, ad amministrazione inglese. Un paio danni dopo lavvento al potere dei militari lArgentina ospitò, dal primo al venticinque giugno, lundicesimo campionato del mondo di calcio, vinto dalla nazionale del paese ospitante dopo aver superato, per 3 a 1, la rappresentativa olandese, arbitro litaliano Sergio Gonella.
Complici del silenzio di Stefano Incerti ha per sfondo quegli stessi giorni, ma guarda a ben altre cose che non agli stadi. Il giornalista italiano Maurizio Gallo arriva a Buenos Aires con lincarico di seguire levento sportivo; a Roma un amico gli ha chiesto un favore: consegnare una busta con del denaro a unargentina. Questo piccolo, insignificante gesto sarà allorigine di una vera odissea. La donna è una militante della resistenza al regime e lui se ne innamora e, per lei e con lei, conoscerà gli orrori delle carceri, la tortura, il rischio di morire. Si salverà solo perché straniero, ma nessuno potrà più cancellare dalla sua mente il vero volto del paese che si nasconde dietro il trionfo sportivo. Il discorso dipanato dalla regia è semplice, accorato, partecipato nella denuncia degli orrori di cui si è macchiata la junta militar. Una perorazione da cui traspaiono, seppure in sottofondo, le responsabilità del governo italiano, presidente del consiglio Giulio Andreotti, che non fece quanto necessario, prima cosa fra tutte il ritiro della nazionale di calcio, per gridare al mondo lorrore che invadeva quel grande paese. Un film dalto livello civile e di usuale capacità stilistica.
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