Louise - Michel, regia dei francesi Gustave de Kervern e Benoît Delépine, attivi nella satira e comicità televisive, parte da una bella idea, ma sfocia in un film modesto. Il titolo cita il nome della famosa anarchica Louise Michel (1830 1905), ma si riferisce a due personaggi distinti: Louise Ferrand, un ex galeotto che per trovare lavoro deve fingersi donna, e Michel Pinchon, un assassino a pagamento pasticcione e incapace che, in realtà, è una donna travestita da uomo. I due si incontrano quando Louise riceve lincarico dalle sue colleghe, appena licenziate da un industrialotto che, con la complicità di una sindacalista, le ha fatto trovare la fabbrica vuota dalla sera alla mattina, di trovare un killer che uccida lex padrone per una somma modesta: 20 mila euro, il totale delle liquidazioni che hanno appena ricevuto. Il fatto è che, sin dal primo momento appare arduo, stabilire chi deve essere ucciso, non quello che hanno sempre pensato fosse il proprietario dellazienda e che, invece, si rivela essere solo un esecutore degli ordini di una fantomatica società domiciliata nellisola di Jersey.
Qui lunica cosa rintracciabile è una cassetta postale che conduce a un finanziere, che è subito ammazzato. Tuttavia neppure lui è il vero padrone, che è, forse, un fondo pensioni domiciliato a Miami. Nel frattempo Louise e Michel sono finiti in prigione, si sono amati e hanno avuto un figlio. A questo punto lunica soluzione sembra essere quella che siano le licenziate stesse ad ammazzare il padrone, sempre che riescano a trovarlo. Il film mette in scena un apologo anarchicheggiante che ha convinto i giurati del Sundance Film Festival che gli hanno assegnato il premio speciale della giuria, ma che appare costruito in modo grossolano, con situazioni e battute talmente telefonate da suscitare a stento un sorriso. Non vi è alcun vero stile nella rappresentazione e la pseudo naïveté che sorregge lintero discorso, sembra essere originata più da incapacità di controllo del linguaggio che da una scelta precisa. Si dice che il film sia piaciuto e sispiri al cinema di Aki Kaurismäki, ma le opere del finlandese sono ben altra cosa, proprio sul piano dello stile narrativo e, se si vuole, della morale dei racconti.
valutazione: 1 23 4 5