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Revolutionary Road ··· Revolutionary Road ··· Hot

Revolutionary Road ···

Sam Mendes (1965) è un bravo regista teatrale inglese salito alle cronache hollywoodiane dopo il successo, cinque Premi Oscar vinti nel 1999 fra cui quelli per il miglior film e la migliore regia del suo primo film: American Beauty. Dopo quella produzione firmò, con successo lievemente minore, Era mio padre (Road to Perdition, 2002) e Jarhead (2005), tutte opere percorse da una ricerca stilistica a tratti pesante, ma mai banale. Un dato messo in crisi da Revolutionary Road, un melodramma che ricorda i testi di Tennessee Williams (1911 – 1983) senza averne la forza psicologica e inquinando parte del discorso con una pretesa di metafora tesa a denunciare la meschinità morale dell’americano medio.

In questo, il regista conferma la sua avversione, veramente britannica, verso i cugini ricchi e incolti. La storia, ambientata nel 1955, ha al centro una giovane una coppia che vive, in modo apparentemente felice, in una casetta del Connecticut. Il capofamiglia fa il pendolare con New York, ove scalda la sedia nell’ufficio di una grande società che si appresta a entrare nel mercato, nascente, dell’elettronica. E’ un lavoro che lo annoia a morte e che lui rende blandamente speziato portandosi a letto una burrosa segretaria. La moglie, disgustata dal ruolo di casalinga e frustrata nell’ambizione di diventare attrice di teatro, gli propone una sorta di fuga – sogno a Parigi, onde ricostruirsi una vita vera. Poco dopo che ha convinto il coniuge a fare le valige, questi riceve un’improvvisa promozione grazie a un’ideuzza che ha gettato giù più per noia che per convinzione. La moglie, rimasta nuovamente incinta – i due hanno già un paio di figli - e disgustata dal comportamento del marito, tenta di abortire da sola e muore dissanguata. Il film è pieno di frecciate alla volgarità americana e alla mancanza di vera cultura di quella gente. E’ un testo i cui obiettivi s’intuiscono sin dalle primissime battute, ma che è salvato dall’interpretazione di due mostri sacri come Kate Winslet, compagna di vita del regista, e Leonardo DiCaprio, qui particolarmente in forma. I due ricostruiscono la coppia di Titanic (1997) di James Cameron, ma con ben maggiori risultati artistici e professionali e questo è il vero merito del regista e il punto di forza del film.

valutazione: 1 23 4 5

Regia: Sam Mendes; soggetto dal romanzo omonimo di Richard Yates (1926 – 1992) pubblicato nel 1961; sceneggiatura: Justin Haythe; interpreti: Leonardo Di Caprio, Kate Winslet, Michael Shannon, Ryan Simpkins, Ty Simpkins, Kathy Bates, Richard Easton, Sam Rosen, Maria Rusolo, Gena Oppenheim, Kathryn Dunn, Joe Komara, Allison Twyford, David Harbour, John Ottavino, Adam Mucci, Jo Twiss, Frank Girardeau, Catherine Curtin; produttori: Gina Amoroso, Bobby Cohen, Henry Fernaine, Karen Gehres, Pippa Harris, John Hart, Peter Kalmbach, Sam Mendes, Marion Rosenberg, Scott Rudin, David M. Thompson, Nina Wolarsky; musica: Thomas Newman; fotografia: Roger Deakins; montaggio: Tariq Anwar; ricerca attori: Ellen Lewis, Debra Zane; scenografia: Kristi Zea; direzione artistic: Teresa Carriker-Thayer, John Kasarda, Nicholas Lundy; arredamento: Debra Schutt; costumi: Albert Wolsky; società produttrici: BBC Films, DreamWorks Pictures, Evamere Entertainment, Goldcrest Pictures, Neal Street Productions, Scott Rudin Productions; nazionalità: USA /Gran Bretagna; anno di edizione: 2008; durata:119 min.Regia: Sam Mendes; soggetto dal romanzo omonimo di Richard Yates (1926 – 1992) pubblicato nel 1961; sceneggiatura: Justin Haythe; interpreti: Leonardo Di Caprio, Kate Winslet, Michael Shannon, Ryan Simpkins, Ty Simpkins, Kathy Bates, Richard Easton, Sam Rosen, Maria Rusolo, Gena Oppenheim, Kathryn Dunn, Joe Komara, Allison Twyford, David Harbour, John Ottavino, Adam Mucci, Jo Twiss, Frank Girardeau, Catherine Curtin; produttori: Gina Amoroso, Bobby Cohen, Henry Fernaine, Karen Gehres, Pippa Harris, John Hart, Peter Kalmbach, Sam Mendes, Marion Rosenberg, Scott Rudin, David M. Thompson, Nina Wolarsky; musica: Thomas Newman; fotografia: Roger Deakins; montaggio: Tariq Anwar; ricerca attori: Ellen Lewis, Debra Zane; scenografia: Kristi Zea; direzione artistic: Teresa Carriker-Thayer, John Kasarda, Nicholas Lundy; arredamento: Debra Schutt; costumi: Albert Wolsky; società produttrici: BBC Films, DreamWorks Pictures, Evamere Entertainment, Goldcrest Pictures, Neal Street Productions, Scott Rudin Productions; nazionalità: USA /Gran Bretagna; anno di edizione: 2008; durata:119 min.

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