Stampa
PDF
 

Sette anime ·· Sette anime ·· Hot

Sette anime ··

L’emigrazione a Hollywood ha fatto raramente bene ai cineasti europei, tanto che le eccezioni si contano sulle dita di una mano. Gabriele Muccino non sfugge alla regola. Se il primo sodalizio con l’attore e produttore Will Smith, La ricerca della felicità (The Pursuit of Happyness, 2006), aveva posto l’accento sulle sue qualità professionali, pur senza convincere sino in fondo sul piano della recitazione e su quello della storia, Sette anime (Seven Pounds) desta ancora maggiori perplessità. Il titolo italiano, che tradisce l’originale Sette libbre con chiaro riferimento shakespeariano a Il mercante di Venezia, rende assai poco l’assunto di un film che attinge a piene mani a quel senso di colpa protestante che accompagna, conducendo sino alla distruzione e senza possibilità di rimedio terreno, chi ha commesso un peccato.

In questo caso una fatale distrazione, causa di un grave incidente stradale costato la vita a sette persone. Per alleviare in qualche modo l’oppressione morale, l’ingegnere spaziale responsabile del fatto – stava guardando il suo BlackBerry e ha sbandato invadendo la corsia opposta mentre sopraggiungeva un pulmino – decide di suicidarsi e lasciare gli organi a sette persone degne del suo sacrificio. Per individuarle si finge agente del fisco, rubando l’identità al fratello, e scova un gruppo di ammalati che rivivranno grazie ai suoi occhi, fegato, polmoni, reni, cuore. Quest’ultimo organo andrà a una ragazza cardiopatica di cui, nel frattempo, si è innamorato. Sorvolando sulle numerose incongruenze narrative, come il suicidio attuato facendosi urticare da una medusa velenosa, la qual cosa renderebbe inutilizzabili buona parte degli organi da donare, ciò che non convince è la mancata capacità della regia a reggere il tono drammatico della storia. Gabriele Muccino è, sostanzialmente, un regista di commedia, commedia amara, ma pur sempre commedia, per cui non riesce a fare un salto credibile nel campo del dramma. Lo ostacola, inoltre, la limitata gamma recitativa di cui dispone l’attore e produttore Will Smith, più preoccupato per il look che per l’espressività e notevolmente a disagio in un’area che non è quella degli amati film d’azione.

valutazione: 1 234 5

Titolo originale: Seven Pounds (Sette libbre); Regia: Gabriele Muccino; sceneggiatura: Grant Nieporte; interpreti: Will Smith, Rosario Dawson, Woody Harrelson, Michael Ealy, Barry Pepper, Elpidia Carrillo, Robinne Lee, Joe Nunez, Bill Smitrovich, Tim Kelleher, Gina Hecht, Andy Milder, Judyann Elder, Sarah Jane Morris; produttori: Molly Allen, Todd Black, David J. Bloomfield, Jason Blumenthal, David Crockett, James Lassiter, Domenico Procacci, Will Smith, Steve Tisch; musica: Angelo Milli; fotografia: Philippe Le Sourd; montaggio: Hughes Winborne; ricerca attori: Denise Chamian, Chris Gray; scenografia: J. Michael Riva; direzione artistica: David F. Klassen; arredamento: Leslie A. Pope; costumi: Sharen Davis; società produttrici: Columbia Pictures, Escape Artists, Overbrook Entertainment, Relativity Media; nazionalità: USA; anno di edizione: 2008; durata: 123 min.

Recensione Utenti

Nessuna opinione inserita ancora. Scrivi tu la prima!

Voti (il piu' alto e' il migliore)
Giudizio complessivo*
Commenti
    Per favore inserisci il codice di sicurezza.
 
 
Powered by JReviews