Tutto questo sino ad un finale la cui morale è: la morte non è altro che un aspetto della vita, non la si deve temere, ma accettarla con tranquillità. Morale piuttosto fragile sorretta, per giunta, da un discorso farraginoso, pieno di elucubrazioni visive, fotografato ottimamente, ma vuoto di vero contenuto. Lomaggio finale a Il settimo sigillo di Ingmar Begman dovrebbe funzionare come svelamento della struttura profonda del film, così come quello a Michelangelo Antonioni. Due dotte citazioni che suonano generose, ma di maniera. In qualche momento si coglie la mano di quel grande regista che è stato Wim Wenders, ma sono solo sprazzi annegati in un mare di noia venata di presunzione.
valutazione: 1 2 3 4 5
Regia: Wim Wenders; sceneggiatura: Wm Wenders, Norman Ohler, Bernd Lange; interpreti: Campino, Giovanna Mezzogiorno, Dennis Hopper, Inga Busch, Gerhard Gutberlet, Harry Blain, Sebastian Blomberg, Jana Pallaske, Olivia Asiedu-Poku, Melika Foroutan, Anna Orso; produttori: Gianfranco Barbagallo, Felix Eisele, Stephan Mallmann, Marco Mehlitz, Gian-Piero Ringel, Peter Schwartzkopff, Jeremy Thomas, Wim Wenders, Paul Zischler; musica: Irmin Schmidt; fotografia: Franz Lustig; montaggio: Peter Przygodda, Oli Weiss; ricerca attori: Sabine Schwedhelm; scenografia: Sebastian Soukup; costumi: Sabina Maglia; società produttricie: Neue Road Movies, P.O.R. Sicilia, Arte France Cinéma, Zweites Deutsches Fernsehen (ZDF), Pictorion Pictures GmbH, Rectangle Productions, Reverse Angle Production; nazionalità: Germania / Francia / Italia; anno di edizione: 2008; durata: 108 min.