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Gomorra ···· Gomorra ···· Hot

Gomorra ····

Non era facile trarre un film da un romanzo così complesso -– un terzo inchiesta, un terzo saggio, un terzo racconto –- come Gomorra di Roberto Saviano. Bisogna subito dire che Matteo Garrone (Terra di mezzo, 1997 - L'’imbalsamatore, 2002 – Primo amore, 2004) ci è riuscito perfettamente nel compito isolando alcune storie fra le molte contenute nel libro e sviluppandole come altrettanti tasselli di un mosaico crudele e terribile sulla delinquenza organizzata che infetta la Campania. Va, anche, riconosciuto che la scelta è caduta su vicende particolarmente significative.

C’è la triste vita del pagatore di settimana ai parenti dei detenuti e dei morti che pensa di poter mantenersi le mani pulite facendo solo il contabile, ci sono i due giovani rampanti che credono possibile svolgere un’attività indipendente in un territorio interamente nella mani della Camorra, c’è l’artigiano geniale che deve ridursi a fare il camionista se vuole continuare a vivere dopo che ha dato lezioni di sartoria ai cinesi, temibili concorrenti in uno dei tanti affari controllati dai boss, c’è il ragazzino che aiuta la madre nella consegna delle spese e che, se vuole trovare un lavoro, deve mettersi al soldo dei killer, c’'è, ed è il capitolo più sconvolgente, il manager dall’apparenza rispettabile che, compici i clan, riempie il terreno di rifiuti tossici provenienti dalle industrie del nord. C’è, soprattutto, il paesaggio degradato, incredibile, diruto, sporco, distrutto del quartiere Le vele, un mostro architettonico, divenuto fortilizio della malavita e supermercato di droga alla luce del sole, in cui neppure la polizia osa entrare se non in forze. Tutto questo è raccontato con uno stile semplice, intrecciando le vicende senza alcun vezzo estetizzante o gioco puramente formale. E’ un’immersione nella realtà che ricorda il miglior cinema neorealista, anche qui alcuni fra gli interpreti sono presi dalla strada, o le maggiori opere di Francesco Rosi, ma con una modernità di tocco e un’intelligenza espressiva che vanno ben oltre quei modelli. Un grande film da vedere e su cui riflettere.

valutazione: 1 2 3 4 5

Regia: Matteo Garrone; soggetto dal libro omonimo di Roberto Saviano; sceneggiatura Roberto Saviano, Matteo Garrone, Maurizio Bracci, Ugo Chiti, Gianni Di Gregorio, Massimo Gaudioso; interpreti: Salvatore Abruzzese, Salvatore Rocco, Gianfelice Imparato, Maria Nazionale, Toni Servillo, Carmine Paternoster, Italo Celoro, Salvatore Cantalupo, Gigio Morra, Marco Macor, Ciro Petrone, Bernardino Terracciano; produttore: Domenico Procacci; fotografia: Marco Onorato; montaggio: Marco Spoletini; costumi: Alessandra Cardini; società produttrici: Fandango, Rai Cinema, Sky, Ministero per i Beni e le Attività Culturali; anno di edizione: 2008; nazionalità: Italia; durata: 135.

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