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Il treno per il Darjeeling  ··

 

Il treno per il Darjeeling (The Darjeeling Limited) dell’americano Wes Anderson si colloca a mezza strada tra i film dedicati ai rapporti familiari e le buffonerie alla Monty Python, debitamente depurate da umori escrementizi. La storia racconta di tre fratelli impegnati in un tragicomico viaggio in India. Peter è fuggito di casa un mese prima della nascita di figlio, Francis ha ideato la rimpatriata dopo un brutto, ma illuminante incidente stradale, Jack è un aspirante scrittore reduce da un lungo, infruttuoso soggiorno parigino in un hotel di lusso (in alcuni festival il film è stato preceduto dalla proiezione di Hotel Chevalier, un cortometraggio di Natalie Portman che funziona come prologo).

 

L’obiettivo dei tre è raggiungere la madre che si è ritirata in una sorta di monastero e ha rifiutato di partecipare ai funerali del marito. Un viaggio spirituale, come si sottolinea più volte, infarcito di blande stranezze, qualche battuta e tanta pubblicità della nuova linea di borse e accessori disegnate da Marc Jacobs per Louis Vuitton, oggetti cosparsi di disegni naif ideati del fratello del regista, Eric, che si era già esibito nella decorazione della camera di Richie che compare nel film precedente di questo regista: I Tenenbaum (The Royal Tenenbaums, 2001). Uno dei punti di forza del racconto dovrebbe ruotare attorno alla ricostruzione dei rapporti familiari attraverso un ritorno alla spiritualità capace di ridare vita a sentimenti e relazioni. In realtà si tratta più di buone intenzioni più che di un progetto approdato ad un qualche risultato tangibile. A meno che non si voglia considerare tale lo sfoggio di colori pastello e la fotografia di qualche panorama da cartolina. In poche parole un film che non va oltre la confezione accattivante e la raccolta di situazioni blandamente originali, approdando a un bilancio è decisamente povero, privo di spunti di autentico divertimento e generoso dispensatore di noia.

valutazione: 1 2 3 4 5

Titolo originale: The Darjeeling Limited; regia: Wes Anderson; sceneggiatura: Wes Anderson, Roman Coppola, Jason Schwartzman; interpreti: Owen Wilson, Adrien Brody, Jason Schwartzman, Amara Karan, Wallace Wolodarsky, Waris Ahluwalia, Irfan Khan, Barbet Schroeder, Camilla Rutherford, Bill Murray, Anjelica Huston, A.P. Singh, Kumar Pallana, Dalpat Singh, Trudy Matthys, Margot Goedroes, Hitesh Sindi, Kishen Lal, Bhawani Sankar, Mukhtiar Bhai, Suraj Kumar, Kapil Dubey, Mulchand Dedhia; produttori: S.M. Ferozeuddin Alameer, Wes Anderson, Alice Bamford, Molly Cooper, Roman Coppola, Jeremy Dawson, Lydia Dean Pilcher, Anadil Hossain, Steven M. Rales, Scott Rudin; fotografia: Robert D. Yeoman; montaggio: Andrew Weisblum; ricerca attori: Anja Dihrberg; scenografia: Mark Friedberg; direzione artistica: Aradhana Seth, Adam Stockhausen; arredamento: Suzanne Caplan Merwanji, Aradhana Seth; costumi: Milena Canonero;società produttrici: American Empirical Pictures, Cine Mosaic, Indian Paintbrush, Scott Rudin Productions; nazionalità: USA, Ammo di edizione: 2007; durata: 91 min.

 

 

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