Stefano ama la musica, sin da bambino suona la chitarra e questa passione lo ha spinto a lasciare la famiglia per tentare la grande avventura a Roma. Le cose non sono andate bene ed ora, a 36 anni, eccolo sulla via del ritorno senza un soldo né un tetto. Tuttavia il quadro lo aspetta, in quel di Rimini, è assai diverso dallovatta, accogliente culla che si aspettava. Il padre, reduce da un infarto pensa solo a giocare a golf e ha delegato al figlio maggiore la gestione della piccola azienda di famiglia, la madre, preda di una crisi dautostima, frequenta strani corsi parapsicologici, la sorella ha lasciato gli studi per andare a lavorare nel delfinario, il fratello maggiore è alle perse con cambiali e debiti. Sarà proprio lui a dover farsi carico dei problemi di tutti, tentando di rimettere in sesto una barca pericolosamente incline al naufragio.
Con Non pensarci, quarta regia dopo Nella mischia (1995), A domani (1999) e Fuori di me (1999), Gianni Zanasi ritorna su malessere e caduta di valori tipici di unintera generazione. Ancora una volta il discorso ha toni da commedia amara, mescola situazioni quasi farsesche, come la sequenza in cui i due fratelli fanno a botte, con un fondo di struggente disperazione. In questo la famiglia di questi piccolissimi industriali di provincia diventa il simbolo di un mondo travolto da mutamenti economici e sociali incontrollabili e, per loro, inspiegabili. Del resto anche il naufragio delle speranze artistiche del fuggitivo segna quasi una sorta di ideale, mesto ritorno del personaggio (alter - ego dello stesso Federico Fellini) che lascia la cittadina romagnola nel finale de I vitelloni (1953). Allo stesso modo la rinuncia agli studi della sorella, che preferisce il lavoro con i mammiferi marini in quella specie di bolla di plastica che è il delfinario, marca la fatuità di vie di fuga in direzione di un impraticabile ritorno alla natura. In definitiva un film piacevole, ben costruito e tuttaltro che banale.
Regia: Gianni Zanasi; soggetto: Gianni Zanasi; sceneggiatura: Michele Pellegrini; interpreti: Dino Abbrescia, Giuseppe Battiston, Paolo Briguglia, Anita Caprioli, Valerio Mastandrea, Caterina Murino, Luciano Scarpa; produttori: Beppe Baschetto, Giacomo Durzi, Giorgio Gasparini, Rita Rognoni; montaggio: Rita Rognoni; ricerca attori: Cristina Raffaeli; scenografie: Roberto De Angelis; società produttrici: Pupkin Production, ITC Movie, Ministero per i Beni e le Attività Culturali; nazionalità: Italia; anno di edizione: 2007; durata: 105 min.