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Juno ·· Juno ·· Hot

Juno ··

C’è poco di nuovo nella scoperta che il cinema americano sa prendere in mano situazioni socialmente controverse per trasformarle in film di successo. E’ una pratica con cui anche i temi più scottanti finiscono per essere utili ad illustrare storie dalla morale sostanzialmente conformista. Jason Reitman (1977), figlio del più famoso Ivan (1946), aveva già firmato un altro titolo di un certo successo, Thank you for smoking (2005) che derideva la lotta contro il fumo; ora ritorna alla carica realizzando una commedia giovanilista che ha al centro il problema delle studentesse messe in cinta dai compagni di scuola. La sedicenne Juno, figlia di un ex-militare divorziato riciclatosi come artigiano di impianti di condizionamento, decide di perdere la verginità con una compagno di liceo, ben più imbranato di lei.

A cose fatte scopre di esser rimasta incinta, rifiuta di abortire e decide di portare a termine la gravidanza per poi affidare il pargolo ad una coppia benestante. Tutto sembra andare per il meglio: i genitori della ragazzina accettano la cosa con filosofia e le danno una mano, i denari non mancano, gli sfottò scolastici non superano il sopportabile. E’ su versante della coppia cui è destinato il pargolo, invece, che sorgono i problemi, ma non c’è d’aver paura: anche se divorzieranno la donna continuerà ad accettare con entusiasmo il ruolo di madre non biologica e Juno (Giunone, in ossequio all’amore paterno per la mitologia greca) formerà una coppia con il ragazzo, sempre più imbranato, che l’aveva messa incinta. Il film gronda falso anticonformismo, ad iniziare dal linguaggio giovanilista dei protagonisti, gergo che il doppiaggio italiano traduce oscenamente in dialoghi degni del peggio episodio della serie La notte prima degli esami (1 o 2 poco importa). Ciò che rimane sono le prestazioni di un gruppo d’attori fra cui spicca la ventunenne canadese Ellen Page, che ha alle spalle ben 21 prestazioni fra cinematografiche e televisive. Dato positivo, ma che non costituisce una novità nella solida tradizione, molto professionale, del cinema americano.

valutazione: 1 2 3 4 5

Regia: Jason Reitman; sceneggiatura: Diablo Cody; interpreti: Ellen Page, Michael Cera, Jennifer Garner, Jason Bateman, Allison Janney, J.K. Simmons, Olivia Thirlby, Eileen Pedde, Rainn Wilson, Daniel Clark, Darla Vandenbossche, Aman Johal, Valerie Tian, Emily Perkins, Kaaren de Zilva, Steven Christopher Parker, Candice Accola, Sierra Pitkin, Lucas MacFadden, Eve Harlow, Kirsten Williamson, Emily Tennant, Ashley Whillans, Jeff Witzke, Colin McSween, Peggy Logan, Cameron Bright, Joy Galmut, Wendy Russell, Robyn Ross, Dallas Hanson, Bryson Russell, Derek Mann, Keith Frost, Grayson Grant; produttori: Joseph Drake, Daniel Dubiecki, Lianne Halfon, Nathan Kahane, Kelli Konop, John Malkovich, Jim Miller, Mason Novick, Russell Smith, Brad Van Arragon; musica: Matt Messina; fotografia: Eric Steelberg; montaggio: Dana E. Glauberman; ricerca attori: Kara Lipson, Mindy Marin; scenografia: Steve Saklad; direzione artistica: Michael Diner, Catherine Schroer; arredamento: Shane Vieau ; costumi: Monique Prudhomme; società produttrici: Fox Searchlight Pictures, Mandate Pictures, Mr. Mudd; nazionalità: USA / Canada; anno di edizione: 2007; durata: 96 min.

 

 

 

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