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Mio fratello è figlio unico ···· Mio fratello è figlio unico ···· Hot

Mio fratello è figlio unico ····

Image Daniele Lucchetti (Domani accadrà, 1988 - Il Portaborse, 1991 - La scuola, 1995, I piccoli maestri, 1998) è uno di quegli autori che, con modestia e riflessione, realizzano le loro opere a distanza di tempo, ma sempre con intelligenza e grande impegno. Mio fratello è figlio unico arriva a quattro anni di distanza da Dillo con parole mie (2003) ed è tratto dal romanzo, per buona parte autobiografico, Il Fasciocomunista (2003) di Antonio Pennacchi. La storia - ambientata a Latina, Roma e Torino tra gli anni ’60 e ’70 - ha al centro due fratelli che si amano profondamente nonostante baruffino in continuazione. Figli di un operaio comunista, Accio (Elio Germano) e Manrico (Riccardo Scamarcio) si scontrano su tutto. Il primo, più giovane, studia latino con piacere, va in seminario, ne esce e si iscrive al M.S.I, milita nell’ala dura, ma cambia fronte, quando i camerati tentano d’incendiare la macchina di suo fratello, militante extraparlamentare di sinistra. La politica e le donne – Manrico è uno sciupafemminie, Accio un introverso timido – li dividono e fanno litigate, ma quando esplodono i problemi l’uno può sempre contare sull’altro.

Questo sino al tragico finale in cui Manrico, passato alla lotta armata, muore in un conflitto a fuoco con le forze dell’ordine. Il film muove su un filone nazional – popolare caro agli sceneggiatori, con il regista, Sandro Petraglia e Stefano Rulli: La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana (2003) e parte della serie La piova (1987/94), per la televisione. Vi domina un’equilibrata miscela di socialità, umorismo ereditato dalla migliore tradizione della commedia all’italiana e un gusto deciso per i moduli cari al grande pubblico, primo fra tutti il poliziesco – sentimentale. Una amalgama dosata con oculatezza, gestita con abilità e fatta lievitare alla luce di riflessioni non banali sul recente passato e sulle radici del presente. Un film solido e ben costruito che ricorda il grande cinema italiano di un tempo glorioso e ricco d’intelligenza.

Regia: Daniele Lucchetti; sceneggiatura: Daniele Lucchetti, Sandro Petraglia, Stefano Rulli; interpreti: Angela Finocchiaro, Elio Germano, Massimo Popolizio, Riccardo Scamarcio, Luca Zingaretti, Diane Fleri, Anna Bonaiuto; produttori: Marco Chimenz, Gina Gardini, Bruno Ridolfi, Giovanni Stabilini, Riccardo Tozzi; fotografia: Claudio Collepiccolo; costumi: Maria Rita Barbera; musiche: Franco Piersanti; montaggio: Mirco Garrone; scenografia: Francesco Frigeri; società produttrici: Cattleya, Babe Film; nazionalità: Italia / Francia; anno di edizione: 2007; durata: 100 min.

valutazione: 1 2 3 4 5

 

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